Se dobbiamo restare in Europa a queste condizioni - solo per pagare un debito che più che economico è politico e per sottostare ai diktat della Troika, in cambio di politiche economiche che ci stanno portando dritti verso la bancarotta - bè allora sarebbe meglio uscirne fuori, finchè siamo ancora in tempo! Se dobbiamo restare in un Europa con un Parlamento europeo che conta meno di niente e serve solo a “sistemarci” gli onorevoli bidonati alle elezioni politiche, bè allora sarebbe meglio fare fagotto. Purtroppo questa è oggi l’Unione Europea: un accozzaglia di statarelli privati della loro sovranità e schiacciati dall’egemonia teutonica. L'Europa è ad un passo dalla guerra. E dov'era l'Europa quando Angela Merkel incontrava Obama alla Casa Bianca pronto ad armare l'Ucraina o quando si recava al Cremlino per sottoporre a Putin un piano di pace? Dov’era Matteo Renzi? Ancora a contare le schede di Mattarella e i voti delle ultime elezioni europee, oppure a gigioneggiare a Ballarò insieme a Crozza!? Lasciamo pure Renzi ai suoi spot, ma allora perché a quegli incontri internazionali, di non poca rilevanza soprattutto per l’Italia stretta com’è in mezzo a due fuochi quello libico da una parte e quello ucraino dall’altra, non si è recato il Presidente e gli organi politici della Ue? Per il tragico fatto che l’Europa politicamente non esiste, non c’è, è una finzione. E la cruda verità è che l’Italia in questa Europa non conta proprio un fico secco. Renzi non ha nessuna voce in capitolo, secondo pure alla Francia che almeno ha mandato Hollande, come fedele scudiero della cancelliera tedesca, agli incontri che contano. Ma intanto restiamo in Europa ed il prezzo per restarci, in cambio di nulla, è altissimo: emergenza immigrazione, tassazione senza precedenti, esportazioni azzerate, imprese che chiudono, ceto medio in via d’estinzione, disoccupazione e povertà dilaganti, stipendi dei lavoratori italiani al di sotto del 35-40% rispetto alla media di quell'Europa di cui, malgrado noi, facciamo ancora parte. "Ora l'Italia conterà di più in Europa", twittava Matteo Renzi all'indomani della vittoria elettorale che faceva volare il Pd al fatidico 40%. Purtroppo non è andata proprio così! E non occorre essere degli acuiti osservatori per rilevare che non solo non contiamo nulla in Europa, ma che non siamo più padroni neppure in casa nostra!
Magazine Attualità
L’Italia non conta niente: in Europa solo per pagare dazio.
Creato il 11 febbraio 2015 da Freeskipper
Se dobbiamo restare in Europa a queste condizioni - solo per pagare un debito che più che economico è politico e per sottostare ai diktat della Troika, in cambio di politiche economiche che ci stanno portando dritti verso la bancarotta - bè allora sarebbe meglio uscirne fuori, finchè siamo ancora in tempo! Se dobbiamo restare in un Europa con un Parlamento europeo che conta meno di niente e serve solo a “sistemarci” gli onorevoli bidonati alle elezioni politiche, bè allora sarebbe meglio fare fagotto. Purtroppo questa è oggi l’Unione Europea: un accozzaglia di statarelli privati della loro sovranità e schiacciati dall’egemonia teutonica. L'Europa è ad un passo dalla guerra. E dov'era l'Europa quando Angela Merkel incontrava Obama alla Casa Bianca pronto ad armare l'Ucraina o quando si recava al Cremlino per sottoporre a Putin un piano di pace? Dov’era Matteo Renzi? Ancora a contare le schede di Mattarella e i voti delle ultime elezioni europee, oppure a gigioneggiare a Ballarò insieme a Crozza!? Lasciamo pure Renzi ai suoi spot, ma allora perché a quegli incontri internazionali, di non poca rilevanza soprattutto per l’Italia stretta com’è in mezzo a due fuochi quello libico da una parte e quello ucraino dall’altra, non si è recato il Presidente e gli organi politici della Ue? Per il tragico fatto che l’Europa politicamente non esiste, non c’è, è una finzione. E la cruda verità è che l’Italia in questa Europa non conta proprio un fico secco. Renzi non ha nessuna voce in capitolo, secondo pure alla Francia che almeno ha mandato Hollande, come fedele scudiero della cancelliera tedesca, agli incontri che contano. Ma intanto restiamo in Europa ed il prezzo per restarci, in cambio di nulla, è altissimo: emergenza immigrazione, tassazione senza precedenti, esportazioni azzerate, imprese che chiudono, ceto medio in via d’estinzione, disoccupazione e povertà dilaganti, stipendi dei lavoratori italiani al di sotto del 35-40% rispetto alla media di quell'Europa di cui, malgrado noi, facciamo ancora parte. "Ora l'Italia conterà di più in Europa", twittava Matteo Renzi all'indomani della vittoria elettorale che faceva volare il Pd al fatidico 40%. Purtroppo non è andata proprio così! E non occorre essere degli acuiti osservatori per rilevare che non solo non contiamo nulla in Europa, ma che non siamo più padroni neppure in casa nostra!
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