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L'Italia non è un paese per intelligenti?

Creato il 02 febbraio 2011 da Marcotoresini
L'Italia non è un paese per intelligenti?

"L'Italia non è un paese per intelligenti"
Michela De Paolivincitrice di 1 milione di euro a"Chi vuol essere milionario"

Leggendo il giornale di questa mattina (mercoledì 2 febbraio) annoto: "L'Italia non è un paese per intellegenti". A scriverlo è Michela De Paoli, la casalinga di Pavia, che giovedì scorso ha vinto un milione di euro al quiz televisivo "Chi vuol esser milionario" condotto da Gerry Scotti. Michela, che è arrivata alla maxi vincita senza mai chiedere aiuti,  ha scritto una lettera al Corriere che è anche una testimonianza pacata e desolante di come vanno le cose in Italia ai tempi del bunga-bunga.

L'Italia non è un paese per intelligenti?

Michela De Paoli

"Una casalinga che vince un milione di euro - scrive Michela, 43 anni, una laurea in tasca carica di aspettative per il futuro - al «Milionario», magari avrebbe fatto notizia in qualsiasi Paese. Ma nella nostra Italia, oggi, a fare notizia dovrebbe essere soprattutto il fatto che quella casalinga, che poi sarei io, non lo è per scelta, ma per necessità. Preferisco dire che sono casalinga solo perché suona meglio che disoccupata, ma la casalinghitudine non fa per me. Sento che potrei dare qualcosa a questa società. Ma, fino ad oggi, non ne ho avuto l’occasione. O non me l’hanno data. Per questo non dovete stupirvi se, mentre la prima cosa che salta in mente a chi vince una somma come quella che ho vinto io è, di solito, «finalmente smetterò di lavorare», io un lavoro mi auguro invece di iniziare a farlo".
Ma Michela non si fa illusioni: il motore con cui si avanza in questo Paese è un altro e sembra stare un po' più sotto del collo, sul quale dovrebbe poggiare ciò che fa di una persona un individuo di qualità. "L’Italia non è un Paese per intelligenti - continua Michela, consapevole di non avere il fisico da velina -. E’, piuttosto, un Paese culturalmente allo sbando, dove quasi tutti pensano solo ad apparire, dove l’apparenza conta più dell’intelligenza, come anche recenti vicende, stando almeno a quel che ne scrivono i giornali, sembrerebbero dimostrare. Non so se quella sia l’immagine reale del Paese, di sicuro è quella che passa. Dunque, meglio bella e scema che intelligente senza il fisico? Francamente, non me lo sono mai chiesta. Certo, qualche volta mi sono detta: tornassi indietro, farei la parrucchiera".

L'Italia non è un paese per intelligenti?

Tommaso Padoa Schioppa

Parole amare, ma sfoglio lo stesso giornale e leggo il direttore del quotidiano di via Solferino, Ferruccio De Bortoli, che commenta la commemorazione, all'Università Bocconi, di Tommaso Padoa Schioppa, l'economista scomparso a Roma il 18 dicembre scorso. La commemorazione, alla presenza del presidente Giorgio Napolitano, è stata per De Bortoli "l'occasione per provare un sentimento che spesso colpevolmente tratteniamo: l'orgoglio di essere italiani. E' assai raro ascoltare dalla voce di prestigiosi protagonisti del processo di unità europea o della finanza mondiale omaggi così lusinghieri al ruolo che gli italiani hanno svolto nel rendere possibile la moneta unica o nello scrivere le regole dei mercati. Un contributo insostituibile d'intelligenza, umanità e cultura che ha avvicinato governi e popoli, costruito ponti dalle architetture ambiziose, invisibili solo ai nostri occhi, colpiti da improvvisa miopia storica".
Continuo a sfogliare il giornale e trovo un'arzilla vecchietta classe 1922 di nome Margherita Hack che ha deciso di spiegare, lei astrofisica di fama mondiale, le stelle ai bambini in un programma tv su un canale per i più piccoli (Deakids). Di intelligenza ce n'è tanta in questa donna che all'acume ha affiancato una combattività invidiabile anche a 88 anni. "La divulgazione è importante - spiega la Hack - perchè c'è tanta disinformazione".

L'Italia non è un paese per intelligenti?

Margherita Hack

Chiudi il giornale e mediti su questi tre incontri virtuali per concludere che forse c'è ancora un po' di speranza per questa Italia, "L'orgoglio può apparire un peccato di presunzione, un'ingenuità da sognatori - osserva De Bortoli -. Ma questo è il momento in cui ne abbiamo più bisogno. E speriamo che la prossima occasione pubblica nella quale si possa essere orgogliosi del proprio Paese non coincida con il ricordo di un italiano che non c'è più". E, in effetti, l'Italia di oggi non sarà un paese per intelligenti, ma forse la nostra storia ci dice che il futuro potrebbe essere diverso. Sembra crederci anche Michela, la "casalinga" laureata e milionaria: "La mia rivincita di oggi, arrivata dopo tante porte sbattute in faccia, sarà un esempio per loro, una speranza? Chissà. A me, in fondo, basterebbe che quel che mi è successo spingesse tante mamme a dire ai loro figli: studia, che così un giorno vincerai al Milionario".
Chiudi il giornale e ti alzi rinfrancato. Almeno un po'...
Margherita Hack: intelligenza e ironia


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