di Gerardo Lisco. Dopo la fine del Patto del Nazzareno in molti si sono chiesti chi avrebbe soccorso Renzi. Dopo pochi giorni la cosa si è chiarita. La lobby del capitalismo finanziario all’epoca delle ultime elezioni politiche ha, da una parte, inventato Scelta Civica, dall’altra gonfiato l’effetto del M5S per condizionare il risultato elettorale in modo da inibire la nascita di un Governo chiaramente di centrosinistra. Le scelte fatte in seguito, dall’allora Presidente della Repubblica Napolitano, favorirono la realizzazione del piano. Per continuare con la stessa linea, dopo la rottura del “Patto del Nazzareno”, bisognava trovare un modo perché l’indirizzo politico non cambiasse. Per quanto mi riguarda, il rientro degli ex PD (Ichino, Lanzillotta, ecc.), passati prima nella formazione di Monti e poi rientrati nel PD, è solo strumentale ed è funzionale al mantenimento delle stesse politiche liberiste ed oligarchiche che dominano il sistema politico italiano a partire dal Governo Monti. Sono sempre più convinto che l'elezione a Presidente della Repubblica di Mattarella non è il capolavoro politico di Renzi, ma dell'anima ulivista del PD. Mattarella è altro rispetto a Renzi, è il Presidente che difende la Costituzione e i valori fondanti dello Stato Repubblicano. L'Italia è una Repubblica parlamentare fondata sul lavoro. Queste semplici parole mi spingono a pensare che le politiche economiche messe in campo dal Governo Monti in poi siano in palese contrasto con la cultura politica della Costituzione. Gli effetti positivi del Governo Monti e di quelli che si sono succeduti sono sotto gli occhi di tutti, gli indici economici sono tutti peggiorati: mi riferisco all'occupazione, al deficit pubblico, al debito pubblico, al Pil, al livello di impoverimento degli italiani e così via. L'Italia non ha "cambiato verso". Ricordo a tutti quanto è successo l'estate scorsa. L'Italia, da settembre scorso, è di fatto commissariata. Ricordate il volo in elicottero di Renzi in Veneto in visita a Draghi in vacanza? Ricordate tutte le dichiarazioni dei tanti tecnocrati UE in merito ai dati del bilancio pubblico? Se non ricordate questi passaggi invito a rileggere gli articoli che hanno bombardato l'opinione pubblica italiana a partire da metà luglio in poi. Tutti miravano ad inculcare nell'opinione pubblica l'idea che il Commissariamento della Troika fosse la soluzione indicando come riferimenti postivi: Grecia, Spagna e Portogallo. Ricordo a tutti voi questi fatti perchè il passaggio dei parlamentari di Scelta Civica al Pd ha la stessa funzione che all'epoca delle elezioni politiche ha avuto la candidatura di Monti e la nascita di Scelta Civica, condizionare le scelte politiche in funzioni di politiche economiche mercatiste e liberiste e quelle politiche nel senso di una riduzione del numero dei decisori. In Italia la Costituzione continua a rappresentare, sul piano culturale, ancora il principale ostacolo alla trasformazione del sistema politico italiano da Repubblica parlamentare fondata sul lavoro in Repubblica oligarchica fondata sulla finanza. Per quanto riguarda il Partito della Nazione, lo ritengo una cosa campata in aria. Il Partito della Nazione teorizzato da Reichlin è solo una costruzione ideologica, un'arrampicata sugli specchi e lo dico senza alcuna soggezione dal momento che la mia cultura politica di riferimento è l'Azionismo. L'Italia, come tutti i sistemi democratici ha bisogno di due formazioni politiche, due raggruppamenti, uno chiaramente Liberale e l'altro Democratico. Il Partito della Nazione non risponde a questo semplice principio. Il Partito della Nazione non è nemmeno la vecchia Democrazia Cristiana. L'idea di Partito della Nazione è il progetto per costruire un partito populista funzionale alla creazione di un sistema politico oligarchico e bonapartista. La transumanza dei parlamentari di Scelta Civica ha come unica funzione quella di modificare gli equilibri all'interno del PdR pericolosamente modificatisi dopo la fine del Patto con Berlusconi. Per quanto riguarda Il PD il consenso deve allargarlo non con manovre di palazzo e autoreferenziali ma intercettando e dando risposte concrete al disagio sociale prodotto da anni di liberismo spietato.
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di Gerardo Lisco. Dopo la fine del Patto del Nazzareno in molti si sono chiesti chi avrebbe soccorso Renzi. Dopo pochi giorni la cosa si è chiarita. La lobby del capitalismo finanziario all’epoca delle ultime elezioni politiche ha, da una parte, inventato Scelta Civica, dall’altra gonfiato l’effetto del M5S per condizionare il risultato elettorale in modo da inibire la nascita di un Governo chiaramente di centrosinistra. Le scelte fatte in seguito, dall’allora Presidente della Repubblica Napolitano, favorirono la realizzazione del piano. Per continuare con la stessa linea, dopo la rottura del “Patto del Nazzareno”, bisognava trovare un modo perché l’indirizzo politico non cambiasse. Per quanto mi riguarda, il rientro degli ex PD (Ichino, Lanzillotta, ecc.), passati prima nella formazione di Monti e poi rientrati nel PD, è solo strumentale ed è funzionale al mantenimento delle stesse politiche liberiste ed oligarchiche che dominano il sistema politico italiano a partire dal Governo Monti. Sono sempre più convinto che l'elezione a Presidente della Repubblica di Mattarella non è il capolavoro politico di Renzi, ma dell'anima ulivista del PD. Mattarella è altro rispetto a Renzi, è il Presidente che difende la Costituzione e i valori fondanti dello Stato Repubblicano. L'Italia è una Repubblica parlamentare fondata sul lavoro. Queste semplici parole mi spingono a pensare che le politiche economiche messe in campo dal Governo Monti in poi siano in palese contrasto con la cultura politica della Costituzione. Gli effetti positivi del Governo Monti e di quelli che si sono succeduti sono sotto gli occhi di tutti, gli indici economici sono tutti peggiorati: mi riferisco all'occupazione, al deficit pubblico, al debito pubblico, al Pil, al livello di impoverimento degli italiani e così via. L'Italia non ha "cambiato verso". Ricordo a tutti quanto è successo l'estate scorsa. L'Italia, da settembre scorso, è di fatto commissariata. Ricordate il volo in elicottero di Renzi in Veneto in visita a Draghi in vacanza? Ricordate tutte le dichiarazioni dei tanti tecnocrati UE in merito ai dati del bilancio pubblico? Se non ricordate questi passaggi invito a rileggere gli articoli che hanno bombardato l'opinione pubblica italiana a partire da metà luglio in poi. Tutti miravano ad inculcare nell'opinione pubblica l'idea che il Commissariamento della Troika fosse la soluzione indicando come riferimenti postivi: Grecia, Spagna e Portogallo. Ricordo a tutti voi questi fatti perchè il passaggio dei parlamentari di Scelta Civica al Pd ha la stessa funzione che all'epoca delle elezioni politiche ha avuto la candidatura di Monti e la nascita di Scelta Civica, condizionare le scelte politiche in funzioni di politiche economiche mercatiste e liberiste e quelle politiche nel senso di una riduzione del numero dei decisori. In Italia la Costituzione continua a rappresentare, sul piano culturale, ancora il principale ostacolo alla trasformazione del sistema politico italiano da Repubblica parlamentare fondata sul lavoro in Repubblica oligarchica fondata sulla finanza. Per quanto riguarda il Partito della Nazione, lo ritengo una cosa campata in aria. Il Partito della Nazione teorizzato da Reichlin è solo una costruzione ideologica, un'arrampicata sugli specchi e lo dico senza alcuna soggezione dal momento che la mia cultura politica di riferimento è l'Azionismo. L'Italia, come tutti i sistemi democratici ha bisogno di due formazioni politiche, due raggruppamenti, uno chiaramente Liberale e l'altro Democratico. Il Partito della Nazione non risponde a questo semplice principio. Il Partito della Nazione non è nemmeno la vecchia Democrazia Cristiana. L'idea di Partito della Nazione è il progetto per costruire un partito populista funzionale alla creazione di un sistema politico oligarchico e bonapartista. La transumanza dei parlamentari di Scelta Civica ha come unica funzione quella di modificare gli equilibri all'interno del PdR pericolosamente modificatisi dopo la fine del Patto con Berlusconi. Per quanto riguarda Il PD il consenso deve allargarlo non con manovre di palazzo e autoreferenziali ma intercettando e dando risposte concrete al disagio sociale prodotto da anni di liberismo spietato.
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