L'Italia si è salvata? - Le pensioni
Creato il 14 marzo 2012 da Ognimaledettopost
1)
Insufficiente il contributo di solidarietà del 15 per cento per le pensioni
superiori ai 200 mila euro, le cosiddette pensioni d'oro, e un tetto agli stipendi
dei manager e consulenti pubblici. Il tetto alle retribuzioni dei manager
di Stato (311mila euro) è stato stabilito con decreto del presidente del
Consiglio lo scorso 29 febbraio. Inoltre, con un emendamento al decreto
semplificazioni il tetto è stato esteso per via parlamentare ad Authority ed
Enti locali, con un'indicazione alle Regioni di uniformarsi alla norma statale.
Mancano però due interventi fondamentali: il divieto del cumulo delle pensioni
(quelle da funzionari pubblici e quelle da dipendenti/manager nel privato: come
abbiamo già mostrato, Prodi ne ha TRE, Violante due, Andreotti,
Ciampi, Amato e Dini hanno due pensioni e uno stipendio) e il taglio delle
indennità dei parlamentari. Positiva l'operazione
di trasparenza con la pubblicazione dei redditi dei funzionari pubblici: il
più alto è quello di Antonio Manganelli, 650mila euro lordi. Soltanto un
terzo dei deputati e un sesto dei senatori ha
accettato di veder pubblicati i propri redditi: chissà cos'hanno da nascondere?
Ecco
i primi 34 in classifica (fonte Lettera43):
1. Antonio Manganelli, capo della
polizia: 621.253,75
2. Mario Canzio, ragioniere
generale dello Stato: 562.331,86
3. Franco Ionta, capo
dipartimento dell'amministrazione penitenziaria: 543.954,42
4. Vincenzo Fortunato, capo di
gabinetto del ministero dell'Economia: 536.906,98
5. Biagio Ambrate Abate, capo di
stato maggiore della Difesa: 482.019,26
6. Raffaele Ferrara, direttore
monopoli di Stato: 481.214,86
7. Giuseppe Valotto, capo di Stato
maggiore esercito: 481.021,78
8. Bruno Branciforte, capo di Stato
maggiore marina: 481.006,65
9. Giovanni Pitruzzella,
Antitrust: 475.643,38 (gli
altri componenti 396.379.00)
10. Pier Paolo Borboni, presidente
Energia e gas: 475.643,00 (gli
altri membri 396.379,00)
11. Corrado Calabrò, presidente
Agcom: 475.634,38 (gli
altri membri 396.369,44)
12. Leonardo Gallitelli, comandante
dei carabinieri: 462.642,56
13. Giuseppe Bernardis, capo di Stato
maggiore aeronautica: 460.052,83
14. Claudio De Bertolis, segretario
generale Difesa: 451.072,44
15. Giampiero Massolo, segretario
generale Affari esteri: 412.560,00
16. Giuseppe Procaccini, capo di
gabinetto ministero dell'Interno: 395.368,40
17. Giuseppe Vegas, presidente
Consob: 387.000,00 (gli
altri componenti 322.000,00)
18. Mauro Nori, direttore generale
Inps: 377.214,86
19. Franco Gabrielli, capo della
Protezione civile: 364.196,00
20. Cesare Patrone, direttore
generale del corpo forestale: 362.422,13
21. Giuliano Quattrone, direttore
generale Inps: 333.416,97
22. Massimo Pianese, direttore
generale Inps: 322.841,14
23. Maria Grazia Sampietro, direttore
generale Inps: 314.371,92
24. Gabriella Alemanno, direttore
agenzia del territorio: 307.211
25. Giuseppe Baldino, direttore
generale Inps: 306.548,79
26. Marco Di Capua, vicedirettore
Agenzia delle entrate: 305.558,00
27. Attilio Befera, direttore
Agenzia delle entrate: 304
mila
28. Nino Di Paola, comandante
guardia di finanza (in pensione): 302.939,25 euro
fino al 19 agosto 2011
29. Giuseppe Serino, capo dipartimento
ministero Politiche agricole: 300.753,00
30. Enrico Giovannini, presidente
dell'Istat: 300
mila
31. Giuseppe Ambrosio, direttore
generale ministero Politiche agricole: 297.500,00
32. Daniela Becchini, direttore
generale Inps: 296.208,91
33. Bruno Brattoli, capo dipartimento
giustizia minorile: 293.029,60
34. Antonio Mastrapasqua, presidente
Inps: 216.711,67
2) Per l'adeguamento all'inflazione (se cresce l'inflazione cresce la pensione - e viceversa) è stato stabilito che:
Certo una pensione di
960 euro è esattamente il doppio di una minima da 480 mensili. Ma considerando
quanto visto sopra a proposito delle pensioni d'oro e dei cumuli (con certi
politici che godono di pensioni tra i 10 e i 20mila euro mensili), non
agganciare all'inflazione una pensione appare, a voler essere gentili,
sfacciato, vergognoso, inopinato. L'impressione rimane che "questi se la
prendono coi poveracci".
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