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L’Italia si riscopre razzista

Creato il 15 dicembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

L’Italia si riscopre razzista

Due episodi tanto eclatanti quanto deprecabili in pochi giorni. Tante possibili spiegazioni, tanta vergogna. Augurandosi che la spirale si arresti, prima di innescare una guerra tra etnie dagli esiti inimmaginabili.

I fatti sono noti a tutti. La ragazza torinese, insopportabilmente tenuta sotto pressione circa la verginità, copre la scappatella con il fidanzato con uno stupro attuato da due Rom. Parte la rappresaglia, via alla giustizia fai da te: il campo Rom della Cortinassa viene dato alle fiamme.

La ragazza si scusa:

Scusatemi. Ho visto in tv le immagini delle fiamme al campo nomadi e mi sono sentita male. Mi vergogno da morire: mi sono resa conto solo ora di quello che è successo. Ho raccontato quella storia per paura. Vorrei sentire i miei genitori vicini perché ho capito di aver sbagliato. Mi sono inventata quella storia, che erano stati due rom, appena ho visto mio fratello passare per la strada. In quel momento non ho pensato alle conseguenze. Chiedo scusa a tutti e soprattutto a quei bambini del campo. Chiedo scusa a tutta la gente del quartiere per la rabbia che ha suscitato la mia bugia. La colpa è solo mia.

Sarebbe facile dare la colpa solo alla ragazzina. Se una bugia da parte di una pischella impaurita, addirittura sottoposta a controlli periodici della verginità, si può, se non giustificare, almeno capire, non è così per le conseguenze di questa bravata. Da condannare aspramente l’eco e la malainformazione dei quotidiani, quasi tutti. Semplicemente creduloni? Probabilmente è facile sfogarsi contro gli immigrati e il duopolio Rom-stupri è diventato uno stereotipo. Basta una brezza leggera per far scattare i titoloni. 

Così come è inqualificabile l’assalto al campo nomadi. Nessuno si può arrogare il diritto di sostituirsi alla giustizia, neppure davanti al crimine più abominevole. Anche qui, semplicemente creduloni? È evidente che non si aspettava altro che un casus belli per aizzare le torce o i bastoni. Sintomo di un’Italia multietnica per nulla integrata.

Ieri il bis: tale Gianluca Casseri, scrittore di estrema destra, legato a Casa Pound, apre il fuoco nei mercati di Firenze e lascia per terra due senegalesi, ferendone altri tre. Motivo? Razzismo.

Le reazioni in rete non si sono fatte attendere. E sui siti neri ovviamente i toni sono entusiastici:

Eroe.

Meno due.

È ora che qualcuno faccia pulizia di questa immondizia negra. Via negri e straniere dall’Italia.

Due boeri bianchi sono stati vendicati! Quante altre migliaia ci vogliono per raggiungere la parità?

Siamo solo all’inizio.

È la guerra etnica.

Anche qui sorgono molti interrogativi. Si tratta di una zona isolata e ristretta della popolazione? Quanto è diffuso, seppur in forma meno lampante, questo sentimento? E soprattutto, da dove nasce?

Semplice fastidio nazionalistico? Disgusto del diverso? Timore dell’invasione? Furto di lavoro? Probabilmente il rigurgito razzista si interseca con la crisi e con la permanente sensazione di precarietà ed emergenza a essa dovuta. L’uomo nero, il diverso, l’altro diventa l’incarnazione dei problemi. E insultarlo o colpirlo la via più semplice per avere l’illusione di superarli.

 

Fonte: La Stampa, Repubblica


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