Magazine Cultura
L'Italia è un paese strano, diluito in un'eterna anomalia.
Ci sono state questioni che hanno fatto l'Italia unita, ci sono stati moltissimi tentativi di fare gli italiani unicamente intesi.
C'è stata e c'è tutt'ora una strana forma di politica, capace di creare problemi senza risolverli.
C'è un Parlamento formato da condannati e pregiudicati, ci sono schiere di individui a vertici dirigenziali e d'onore per cui vale il detto "se li conosci li eviti".
L'Italia è un Paese che in due Repubbliche ha visto demoliti valori, coscienze ed etica pubblica senza alcun preavviso o piano regolatore. L'Italia è un paese figlio di una storia particolare, figlio di eventi cruciali che ne hanno indirizzato il tragitto su binari sempre diversi.
Lo stivale è figlio di storie minime, che hanno saputo poi produrre su larga scala cambiamenti epocali (in positivo ed in negativo, nds). Ad Unità realizzata, è fattibile circoscrivere l'intero nostro percorso ad un almanacco essenziale di date e contesti storici? E' questo il fulcro, determinante, attorno al quale hanno ruotato le riflessioni esposte nell'ultimo libro scritto a quattro mani da Massimo Gramellini e Carlo Fruttero.
Le premesse relativamente ai contenuti mettono in essere la precaria imparzialità degli autori:
"[...]Tutti sanni che non siamo storici e non avremmo comunque il mestiere e il genio per guardare a tali altezze. Ma da quei maestri una lezione l'abbiamo pur appresa: la Storia obiettiva, la Storia imparziale, la Storia definitivamente veritiera non esiste, può essere soltanto un'aspirazione, una meta intravista ed irraggiungibile.
Ogni pagina scritta in questo libro è arbitraria e contestabile. Abbiamo scelto 150 giornate a nostro avviso significative, distribuendole equamente fra i quindici decenni dell'Italia unita. Ma cosa vuol dire significative? [...] La nostra impressione finale è che questa Patria sia una difficile Patria, più volte sull'orlo del baratro, più volte nel baratro precipitata, con continue riprese anche stupefacenti, anche ammirevoli.
C'è di che inorgoglirsi, ma purtroppo anche di che vergognarsi. Un Paese esasperante, spesso scoraggiante, quasi sempre dilaniato da emotività contrapposte e che potrebbe fare molto di più, come dicevano gli insegnanti alle nostre mamme. [...]"
Il percorso della Storia e racchiuso tra le pagine del libro va dall'Italia fatta del 1861 agli italiani ancora da fare del 2009, riuscendo a spaziare tra piccole storie e grandi fatti, tra grandi sconfitte e grandi eroi capaci di conseguire vittorie post-mortem. Nell'almanacco si ritrovano, divisi in quindici sezioni, tutti quei valori che in bene ed in male contribuiscono, approssimativamente, a comporre il carattere degli italiani.
Mescolando potere e politica, cattive compagnie e grandi eroi, si ritrova l'Italia che conosciamo e respiriamo ogni giorno. Per conoscere il passato, capire il presente e progettare un futuro migliore di quello attualmente prevedibile, un libro come questo non dovrebbe mai mancare.
Ad oggi, giunti al capitolo centocinquanta: "L'immigrazione ci spaventa, l'euro ci fa sentire poveri e il Grande Fratello ci spia, rivelando che i furbetti del quartierino credono ancora di vivere nel Paese dei Balocchi."
Italiani, appunto, dopotutto.
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