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L’italia una repubblica presidenziale

Creato il 24 aprile 2013 da Speradisole

L’ITALIA UNA REPUBBLICA PRESIDENZIALE

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Napolitano,  alla fine del suo discorso di insediamento, ha rivendicato “un accresciuto senso del limite” che gli consiglia di andare avanti, solo  ”finché l’emergenza lo richiederà e le forze consentiranno”.

Siamo diventati poco alla volta, quasi senza traumi, “Repubblica Presidenziale”, in cui è Napolitano che detta alla politica quel che deve o non deve fare ed i partiti politici eseguono.
Ma allora a che serve un parlamento siffatto, visto che deve solo ubbidire?

È un bene, oppure stiamo scivolando verso un sistema che non esiste nella nostra Costituzione?

La stessa rivendicazione del popolo dei grillini, che rivendica il diritto di votare direttamente un Presidente della Repubblica, è una rivendicazione compatibile con la nostra Costituzione?

Mi piacerebbe che qualche costituzionalista spiegasse questa cosa.

Se fossi stata una grande elettrice avrei votato contro, non tanto per Napolitano, ma contro un discorso del genere, dove oltre alle sferzate ai partiti ed ai politici in genere, si impongono aut aut, diktat, forzature perché lo esige il paese. Ma è proprio vero che il paese esige un governo con un miscuglio di persone che per anni si sono odiate?  Ammesso che si formi un governo di questo tipo, sarà un governicchio di stallo, e sarà grasso che cola se riesce a cambiare la legge elettorale.

Napolitano ha detto anche che non è “regressione chiamare ogni accordo inciucio”, ma stare nello stesso governo con Berlusconi, con un uomo che non fa accordi, che non sta ai patti, che non si fida degli altri se non di quelli che ha comprato, non è “governare in accordo”, ma vuol dire subire supinamente senza fiatare, e quel subire senza fiatare diventa “inciucio”. Stare zitti per convenienza? Per il bene del paese?  E’ solo ipocrisia.

E sono sicura che, sul quel governo, Berlusconi ci metterà il suo cappello.

Amen.



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