Democrazia vuol dire che ogni volta che un politico apre bocca, c’e’ qualche categoria o sottocategoria che si lamenta. Tipo ieri, quando a lamentarsi sono stati, nell’ordine:
1) I disoccupati che vivono vicino a casa e se ne andrebbero volentieri pur di trovar lavoro, ma (guarda te il destino infame) non c’e’ lavoro neanche distante da casa.
2) I precari che pur se precari vivono lontani da mamma.
3) Quelli che hanno trovato lavoro vicino a casa, e dicono allora, che male c’e'?
4) ecc. ecc.
Tutto questo perche’ e’ stata detta una cosa all’apparenza assodata e diciamolo, moderatamente sacrosanta, ovvero che all’italiano medio (non minimo, non massimo, ma quello medio eh) piacerebbe trovare il lavoro che vuole lui, dove vuole lui (ovvero sottocasa).
Perche’ insomma, se l’ingegnere elettronico francese sa per certo che una volta laureato deve spostarsi al 90% a Parigi, e se l’ingegnere elettronico giapponese sa benissimo che al 95% una volta laureato finisce a vivere a Tokyo, l’ingegnere elettronico di Scandolara naturalmente mica lo manda il CV a Milano. Figurarsi: l’esimio dott. ing. si aspetta che per lo meno qualche multinazionale dell’elettronica apra una filiale o due intorno alla zona di Scorze’-Zero Branco, o al massimo Mirano o Spinea, ecco (ma non troppo distante eh, perche’ di preferenza gli piacerebbe poter tornare a casa da mamma per pranzo, cosi’ si risparmia i buoni pasto). Per la serie: col cazzo che Maometto va alla montagna. Se non succede, beh, allora si dia via allo sport nazionale italiano, che come ben sapete non e’ il calcio bensi’ il lamentarsi per il cazzo.
Poi naturalmente quando qualche politico o opinionista o tecnico che sia dice questa cosa sacrosanta, ovvero che l’italiano medio (badate, non indice ne’ anulare, ma medio) deve rassegnarsi a muovere il culetto, allora ecco subito che entra in scena l’italiano non-medio (ovvero, quello che il culetto l’ha mosso, oppure quello che pur muovendolo non ha trovato nulla, ovvero quello che non lo puo’ muovere per motivi di famiglia o di salute, o fisici, o di altra varia natura).
A questo punto l’italiano non-medio che fa? Riconosce che le cose stanno come stanno in media, ma che lui e’ un caso particolare? Naturalmente no, figurarsi. No: l’italiano non-medio in questo caso, ovviamente, italianamente, non fa altro che raccontare del suo caso particolare per smontare tutto il palco. Nega che l’andazzo sia statisticamente quello indicato, usa il suo caso particolare per descrivere il tutto, e gia’ che c’e’ coglie l’occasione per mandare a fanculo quello che ha generalizzato parlando dell’andazzo generale.
Il fatto e’ che gli italiani quando fanno polemica si sentono meglio. E questo non e’ un caso medio: coinvolge proprio tutti, ma tutti tutti tutti (Me compreso, che infatti ho scritto questo post contro l’italiano non-medio).