L’occasione persa

Creato il 07 settembre 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

A mio parere Giorgio Napolitano ha perso un’ulteriore occasione per tacere.

Sto parlando dell’alzata di scudi fatta dal presidente della Repubblica in occasione della contestazione a Schifani alla festa dell’Unità (oddio festa dell’Unità…) di Torino.

Ma la contestazione è “violenza ed intolleranza”, è “una patologia sociale che rischia di travolgere i fondamenti della vita civile” solo quando è rivolta a persone rappresentanti del PDL?

Perchè non si è sentita parola, dal presidente della repubblica e dai tanti giornalisti che in questi giorni si sono inalberati, quando Prodi venne fischiato, nel 2006 al motorshow di Bologna (e forse erano pure fischi leggermente prezzolati), o quando Fausto Bertinotti venne sonoramente fischiato alla Sapienza di Roma, nel 2007?

Perchè i vari Pigi Battista non inveirono con le loro parole quando Calderoli diede, appunto nell’occasione del motorshow, del caca sotto a Prodi, quando Schifani, allora capogruppo del PDL al senato, chiamò sette senatori a vita “venduti” e “necrofori” e lo stesso Schifani, da quel signore che è, diede della ladra a Rita Levi Montalcini?

Anzi, si disse allora, giustamente, che i fischi esprimevano il dissenso popolare, il calo di consensi del governo, che il popolo ha il diritto di manifestare anche rumorosamente e con cartelli e striscioni la sua insoddisfazione.

Facendo un salto di qualche migliaio di chilometri andiamo a verificare ciò che è accaduto in Irlanda a Tony Blair, ex primo ministro britannico per molti anni, alla presentazione di una sua autobiografia.

Sabato, Tony, è stato accolto a Dublino a suon di “assassino” e con lanci di uova e di scarpe.

Ebbene non mi risulta, ma nel caso ditemelo, che il capo di stato del Regno Unito, sua maestà Elisabetta II, il presidente della repubblica irlandese, o il primo ministro Cameron abbiano stigmatizzato l’episodio come “intimidatoria gazzara” o che lo abbiano interpretato come “segno dell’allarmante degenerazione che caratterizza i comportamenti di gruppi, sia pur minoritari, incapaci di rispettare il principio del libero confronto”.

D’altronde neppure i giornali hanno levato strali al cielo, strappandosi i capelli per condannare, senza condizioni, senza se e senza ma, questo incivile ed indegno comportamento irlandese.

Anzi, “The Indipendent” in un articolo ha scritto che il viaggio di promozione del libro di Tony Blair ha compreso presenze in televisione, passaggi radiofonici  e “of course, an entourage of protesters”.

Cioè le proteste sono viste of course; naturali, fisiologiche, senza scandali e senza dietrologie.

Ma c’è anche da dire, che nei paesi anglosassoni ed in tutti i normali paesi europei, le vicende che hanno portato alla contestazioni di Schifani sarebbero state raccontate già da tempo dai giornali, fossero essi di destra come di sinistra, magari già da tempo e Schifani, in quei paesi, non sarebbe mai diventato la seconda carica dello stato.



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