L'allegro quartetto giunge dunque sulle coste di Ericeira a cavallo dell'ora di pranzo ma viene letteralmente rapito da quel paesino bianco e blu totalmente sospeso sull'Oceano, popolato da numerosi gabbiani, con una luce spendida, vicoli e spiagge dorate. Pareva a tratti di stare anche in Grecia, se non fosse che l'Oceano te lo senti addosso ed intorno per la sua grandezza e per tutto quel blu.
Simpatica signora al riposo domenicale (spero non sia il barbiere).
La barca "non ti preoccupare"
Poi, dopo aver vagato nell'indecisione del sole e dei profumi di pesce e di salsedine che si spargono nei vicoli, il quartetto affamato infine si dirige verso una Marisqueira, ristorante tipico dove i piatti sono tutti a base di frutti di mare. Et voilà, la scelta è fatta. Scelta che si rivelerà azzeccatissima: quei frutti di mare che davvero sanno di mare e null'altro resteranno indimenticabili. Mai assaggiato niente di così intenso prima.
Cozze, gamberoni e gamberetti, granchi di varie dimensioni (tutti con nomi diversi), ostriche e perceves, dei crostacei tipici delle coste atlantiche, nonché bruttini (sembrano degli animaletti preistorici) che crescono sugli scogli più battuti dalle onde, per cui prenderli è pericoloso e difficile. Ma poi ripagano abbondantemente della fatica: bruttini ma buonissimi. Li avevo assaggiati tempo fa anche in Galizia, ma qui mi hanno proprio colpito: Oceano all'ennesima potenza.
E per concludere un arroz de marisco servito nel tacho, una pentola di coccio. Profumatissimo, con vongole, gamberi e persino aragosta. Commovente.
Aggiungo che per queste bontà, pane, vino e caffè abbiamo speso 22 euro a testa. Certe cose bisogna proprio dirle per dare una misura di quel che si parla.E già si programmano nuove avventure culinarie nella zona...
Dopo il pranzo abbiamo gironzolato per il quartiere dei pescatori. Beh, è stato come fare un mini viaggio nell'idea romantica che abbiamo di questo mestiere. Qui è praticata una pesca artigianale con barche piccole, reti, corde. Non conosco i termini tecnici, ma le foto parlano da sole.Io credo di aver visto cose simili solo dei documentari degli anni '50 del grande De Seta. Attrezzi del mestiere disseminati ovunque, barche, pesci messi ad essiccare (e gatti nei paraggi...), uomini che escono dalle loro capanne sulla sabbia per guardare il mare al tramonto. Insieme a noi.
A presto Ericeira, non vediamo l'ora di poterti ammirare anche d'estate.