L’Olona, il fiume di Milano di Gianluca Macis
Londra è attraversata dal Tamigi, a Parigi c’è la Senna, a Roma scorre il Tevere… ogni grande città europea ha un fiume che le dona atmosfera e romanticismo. E Milano?
Chiunque risponderebbe che i Navigli sono il “fiume” di Milano. E forse è anche così, ma i Navigli sono un corso d’acqua artificiale e così andando ad indagare si scopre che anche Milano ha il suo fiume, ma non si vede poiché sotterraneo.
È l’Olona. Il fiume che per diversi secoli ha dato acqua e prosperità alla città, oggi scorre sotterraneo e anonimamente per la città.
La storia dell’Olona è una storia molto tormentata: già in epoca romana subì la sua prima “deviazione” dal suo alveo naturale (di cui è andato perso il percorso) per rifornire d’acqua il fossato difensivo della città.
Quando vennero scavati i navigli le sue acque vennero deviate per sfociare nella Darsena.
Cosa che il fiume ha fatto fino a pochi decenni fa. Forse i più acuti osservatori avranno notato che dall’attuale viale Papiniano sfocia un canale coperto nella Darsena (sotto la piccola via Codara).
Quel canale è stata la foce dell’Olona dal 1500 fino a pochi decenni fa.
A questo punto analizzeremo la storia dell’ultimo secolo, quando l’espansione della grande metropoli ha dapprima impresso un nuovo percorso al fiume e infine ha optato per nasconderlo sotto il manto stradale, tanto che oggi molti ignorano di quello che scorre sotto le filovie.
La cartina mostra il percorso cittadino dell’Olona nel 1904.
Arrivando dall’attuale piazzale Lorenzo Lotto il fiume scorreva libero fino all’odierna piazza De Angeli, allora detta La Maddalena, e sempre senza costrizione arrivava a sottopassare la linea ferroviaria di cintura ovest (dismessa nel 1931) nell’attuale piazzale Giovanni De Agostini andando a formare la famosa Isola di Brera.
Dopo aver attraversato lo spazio occupato dallo scalo bestiame (attuale Parco Solari) si immetteva su viale Papiniano andando a sfociare nella Darsena. Questo era il suo percorso già da diversi secoli.
Ma il suo destino era già stato delineato già nel 1884 dove nel PRG comunale era stata prevista l’urbanizzazione di questa zona.
Il PRG infatti prevedeva la creazione di una circonvallazione (quella che oggi definiamo della 90/91) e il percorso dell’Olona pertanto sarebbe stato canalizzato lungo gli attuali viali Murillo, Ranzoni, Bezzi, Misurata e Troya.
I lavori procedettero lentamente e la canalizzazione venne pronta negli anni ’30 (stessa epoca in cui verrà dismessa la linea di cintura ferroviaria occidentale).
Con la nuova canalizzazione l’Olona si troverà ad avere due foci: una foce, quella storica nella Darsena, sarà mantenuta grazie a un canale denominato “ramo darsena” che tramite una chiusa in viale Misurata all’altezza di via Roncaglia intercetterà le acque e attraversando via Salvo Giuliano, piazza De Agostini e via Foppa, le indirizzerà in Darsena, mentre una seconda foce sarà nel colatore Lambro Meridionale, un canale che nasce dal Naviglio Grande a San Cristoforo e a cui l’Olona, dopo aver sottopassato il naviglio stesso, cede le sue acque in eccesso.
L Olona incanalato percorre viale Troya
Nel secondo dopoguerra la città si allarga, aumenta il traffico e le industrie a monte della città iniziano a rendere le acque dell’Olona tra le più inquinate d’Italia.
Pertanto il fiume inizia a essere uno sgradito ospite maleodorante nella circonvallazione di questa città.
Tra il 1950 e il 1970 inizia la tombinatura del fiume lungo la circonvallazione fino a farlo sparire completamente.
Anche il “ramo darsena” subisce lo stesso trattamento, continuando a trasportare le acque fino a che negli anni ‘80 viene prosciugato per rischio di inquinamento ed idrogeologico.
Così da allora le acque dell’Olona continuano a percorrere i viali di circonvallazione interrate fino alla loro unica foce nel Lambro Meridionale (tutt’ora visibile in via Malaga sotto il ponte della ferrovia).
Il parco Solari attraversato dal fiume Olona (1932)
Per scongiurare le piene dell’Olona nel tessuto cittadino è stato costruito un canale artificiale denominato Deviatore Olona che preleva le acque in eccesso a valle di Rho, le trasporta attraverso il “Boscoincittà” (dove scorrono ancora a cielo aperto), Baggio, Corsico e le restituisce al Lambro Meridionale nel quartiere Barona precisamente in via Boffalora.
Per diversi anni lo spartitraffico creato dalla tombinatura in circonvallazione è rimasto utilizzato semplicemente come parcheggio e agli incroci si potevano ancora notare i muretti di protezione dei vecchi ponti sull’Olona ormai interrati nel manto stradale, ma con la realizzazione della corsia preferenziale anche queste piccole tracce sono andate perdute.
Restano solo delle grate a nascondere le chiuse in viale Misurata all’angolo con via Roncaglia
Grazie a http://vecchiamilano.wordpress.com/