L’ombra del collezionista, di Jeffery Deaver

Creato il 03 febbraio 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Titolo: L’ombra del collezionista
Autore: Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli
Anno: 2014
Genere: Thriller

Pagine: 489
Formato: Cartaceo/Ebook

Trama:

Delle sue vittime lui non vuole il corpo, vuole solo la pelle: per marchiarla a morte. È un novembre gelido, a New York, e nelle strade spazzate dal vento e dalla neve si aggira un serial killer. È scaltro, feroce, implacabile. Aggredisce donne e uomini nei seminterrati, li trascina nelle gallerie buie e umide che si allargano labirintiche nel sottosuolo, li tatua con un inchiostro al veleno lasciando loro sulla pelle incomprensibili messaggi fatti di numeri e lettere; poi li abbandona a un’agonia lenta e straziante. Chi è e cosa vuole? E il tatuaggio che porta sul braccio, un centopiedi rosso con zanne e un volto umano, ha un significato? A esaminare i primi indizi, il killer sembra ispirarsi al collezionista di ossa, il famigerato criminale che più di dieci anni prima aveva gettato nel terrore la città e messo a dura prova il brillante talento deduttivo di Lincoln Rhyme. Questa volta, spalleggiato dalla fidata Amelia Sachs e da tutta la squadra, il criminologo più famoso d’America sarà costretto a districarsi in un oscuro ginepraio di false piste e colpi di scena, in lotta contro il tempo per sventare un piano folle e diabolico. Perché il passato non muore mai, e il nemico non è mai così lontano.

Giudizio:

Ricordate Lincoln Rhyme, Amelia Sachs e la loro prima indagine congiunta? Lo chiamavano “Il collezionista di ossa”, quel criminale che uccideva le vittime mettendone sempre a nudo le ossa, appunto. Non commettete l’errore grossolano di chiamarlo seriale, però…

Il titolo dell’opera è abbastanza eloquente, ancor di più lo è quello originale, “The skin collector”, così palesemente simile a “The bone collector”. Sin da subito costringe il lettore a provare una certa nostalgia: sono trascorsi dieci anni, ma i personaggi conosciuti e apprezzati dal principio continuano a ripresentarsi, dalla coppia composta da Rhymee Sachs a Thom, che si prende cura del criminologo tetraplegico come farebbe una chioccia, passando per Lon Sellitto e Pam, la bambina rapita dal collezionista di ossa, che ormai non è più tanto piccola.

Compiere – come ho fatto io – un salto dal primo all’undicesimo caso, senza dare un’occhiata a ciò che si trova in mezzo, permette al lettore di individuare subito le differenze e le similitudini tra i due casi. Perché è ciò che il titolo suggerisce di fare, così come i continui riferimenti all’interno dell’opera. Collezionisti. Si finisce inevitabilmente col chiedersi quale dei due fosse più spietato, quale più ingegnoso o insidioso. Mettere a confronto i due personaggi è, con molta probabilità, la parte più interessante per il lettore.

Passiamo ai punti forti del romanzo. Oltre ai personaggi, si apprezzano molto le famose tabelle, che appaiono a ogni svolta nel caso. Queste permettono al lettore di immedesimarsi meglio con il punto di vista degli investigatori: si ha una visione completa della situazione, informazioni a portata di mano, schematizzate e facili da memorizzare. Molto interessante è l’introduzione al mondo dei mod, ovvero la modificazione del corpo: da piercing e tatuaggi fino agli innesti. E come, attraverso questi, il sosco toglie la vita alle sue vittime.

I punti deboli consistono in alcuni dialoghi, un po’ ripetitivi, talvolta troppo similWikipedia, e dei passaggi non brillano d’originalità. Ma non è quest’ultima a determinare la riuscita o meno della costruzione dell’intero caso.

Chi ha apprezzato i casi di Rhyme non dovrebbe ignorare “L‘ombra del collezionista”. Riesce a essere interessante nonostante faccia parte di una serie ormai giunta all’undicesimo volume, obiettivo molto difficile da realizzare. Non essendo particolarmente cruento, potrebbe essere consigliato anche a un pubblico più impressionabile, che riuscirebbe quindi a godersi un piacevole thriller con poco sangue e molti contenuti.

Sullautore:

Jeffery Deaver è nato a Chicago nel 1950. I suoi romanzi, bestseller internazionali tradotti in 25 lingue e pubblicati in 150 Paesi, hanno venduto nel mondo oltre 20 milioni di copie. Dal Collezionista di ossa, uno dei suoi più grandi successi, è stato tratto l’omonimo film con Denzel Washington. Tra i suoi ultimi libri, tutti editi da Rizzoli, Requiem per una pornostar (2010), Notti senza sonno (2010), Il filo che brucia (2010), La figlia sbagliata (2010), Carta bianca (2011), L’addestratore (2011), La consulente (2012), Sarò la tua ombra (2012), La stanza della morte (2013), L’uomo del sole (2013) e October list (2014).

Christine Amberpit



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