Lo conferma sul suo blog del British Medical Journal Paul Glasziou, autore di un meta-studio pubblicato lo scorso anno: l'omeopatia, al massimo, è efficace quanto il placebo
Niente più che un . È questo, in sintesi estrema, l' ennesimo verdetto tranchant della comunità scientifica a proposito dell' omeopatia. Lo ha appena ribadito, tuonando dal suo blog sul British Medical Journal, Paul Glasziou, uno degli autori di un meta-studio pubblicato lo scorso anno da parte del National Health and Medical Council (Nhmrc), in cui si dimostrava, per l'appunto, che l'omeopatia era completamente inefficace per la cura di tutte le malattie per cui era stata testata e comparata con il placebo e con le terapie tradizionali. Glasziou, in particolare, si è riferito all'omeopatia come a un "binario morto, dal punto di vista terapeutico", dal momento che "su 176 studi esaminati, ci saremmo aspettati, anche solo per caso, qualche p-value [la grandezza statistica usata per determinare se l'evidenza a supporto di un'ipotesi è significativa o meno] fosse sotto il 5%. [...] Non è emerso alcun segnale di efficacia dagli studi qualitativamente migliori". Tra i disturbi per i quali è stata valutata l'efficacia dell'omeopatia ci sono artrite reumatoide, radiodermatite, stomatite dovuta a chemioterapia e infezione da hiv. "Quello che mi ha scioccato", racconta ancora Glasziou, "è che diverse organizzazioni promuovono l'uso dell'omeopatia per la cura di diversi disturbi infettivi, tra cui ".
Leggi anche: Exo-Glove, il guanto per la riabilitazione della manoNel lavoro del Nhmrc, gli esperti hanno analizzato 57 review relative a 17 studi scientifici su 68 malattie (si tratta di un cosiddetto meta-studio, ovvero l'analisi statistica dei risultati aggregati di diversi studi sullo stesso tema), concludendo, per l'appunto, che le cure omeopatiche non sono efficaci per nessuno dei disturbi considerati. Nel caso migliore, l'omeopatia ha gli stessi risultati di un placebo; quando va peggio, è addirittura dannosa - in particolare se i pazienti assumono farmaci omeopatici in luogo di terapie convenzionali. Ragion per cui, conclude oggi Glasziou, "chi sceglie di curarsi con l'omeopatia mette a rischio la propria salute, se rifiuta o ritarda le cure per cui esistono buone prove di sicurezza ed efficacia".