Magazine Diario personale

L'omino della luna

Da Lea
Si sta facendo buio, esco di casa velocemente, devo correre ad una riunione  e lo vedo. E' un misero omino nero appoggiato ad una colonna scrostata del vecchio porticato. I miei pensieri negativi e melodrammatici si soffermano un attimo su di lui e mi chiedo che stia facendo fuori dal portone di casa mia......
L'omino della luna
Ha la pelle ambrata, i capelli folti e scuri da spazzacamino, denti sgualciti e radi, abiti con tascone scucite piene di ricordi di terre lontane e uno sguardo intriso di stupore infantile. Fissa con interesse  le vetrate di un vecchio bar anni '80 solo per uomini, quelli col bancone in formica marrone, con un barista stanco e sudato  che serve solo vino e grappa. Un televisore posto in alto trasmette una noiosa partita di calcio e lui sembra attratto da tendini sudati e scarpe sporche di fango. Abbandono i miei pensieri e mi allontano. Ritorno dopo due ore, la partita è terminata e l'omino è ancora appoggiato alla colonna arrugginita, come se il tempo si fosse fermato.  Sto per offrirgli i soldi per un caffè quando il mio sguardo viene guidato impercettibilmente dal suo. La vista oltrepassa velocemente la vetrata del bar, la televisione agganciata al soffitto, il barista, i giocatori di carte e spazia fino ad una visione che ipnotizza: la luna piena.
La candida e maestosa luna, fresca luce notturna, lindo  riflesso di cielo.
Luna come avrei chiamato una bimba che non ho. Luna, faro in questa mia notte  buia.
Omino della luna, ora che tornerai sul tuo pianeta, mandami un po' di fortuna e un pizzichino di magia, ne ho bisogno in questo momento!

link sonoro:  Elisa Una poesia anche per te


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