Paola e Ricarda sono state verbalmente aggredite. Non ha alcuna importanza che Paola sia Paola Concia, deputata.
L’altro giorno erano due donne, una famiglia.
A loro è andato tutto l’affetto della comunità democratica del Paese, ma anche tanta ipocrisia.
Leggo qui della solidarietà espressa da tanti esponenti del centro destra, in particolare esponenti che si oppongono fermamente all’approvazione di una legge contro l’omofobia o che ne accettano solo l’aggravante in caso di un atto violento.
Ma fosse solo questo.
Potrei anche accettare, per assurdo ed in un Paese normale, la non approvazione di una legge contro l’omofobia per non creare una protezione in più per alcuni cittadini (attenzione: PROVOCAZIONE) come sostengono alcuni in malafede.
Ma la vera lotta all’omofobia si fa riconoscendoci famiglia. Accettando di pensare che molti di noi hanno già dei figli non tutelati.
Rifiuto, da lesbica, la solidarietà di Alemanno o di Buttiglione. Mi sembra una presa in giro. Una specie di attenzione privata, individuale che non si trasforma in volontà politica. Solidarietà alla persona, non alla causa.
Leggo poi che Imma Battaglia, storica e stimata leader del movimento omosessuale, difende il Comune di Roma, recentemente in profonda difficoltà sulla questione sicurezza di cui aveva fatto un cavallo di battaglia. Secondo Imma il Comune non è omofobo perché dialoga con le associazioni LGBT. Abbiate pazienza, ma NON basta dialogare con delle associazioni che rappresentano solo i propri iscritti per essere improvvisamente NON omofobi.
Tutto questo scambio di tenerezze tra vip gay e lesbiche ed Alemanno e la Polverini mi indigna perché sembra una cosa tutta personale, tutta tra voi. A noi cittadini comuni la vita non cambia. E l’omofobo di turno non è certo vedendo Alemanno abbracciarsi con la Battaglia che decide che all’improvviso non siamo delle lesbiche di merda…perché Alemanno si affretta subito dopo a chiarire che no coppie di fatto e no figli e che manco la legge contro l’omofobia in fondo serve.
Cosa sta facendo il Comune di Roma per creare un clima meno omofobo? E dove lo sta facendo? Quali attività profonde sta compiendo? Quali passaggi culturali? Quali interventi? Nulla di nulla. Qualche bagliore nelle approvazioni di mozioni contro l’omofobia, promosse dal centro sinistra che ancora non trovano, comunque, attuazione per esempio.
Non basta. Come non bastavano le cose fatte dalla giunta Veltroni. Anzi. (giusto per far comprendere che non è una questione di schieramenti politici).
Io ritengo che dobbiamo riportare la nettezza delle nostre idee anche nei comportamenti privati. O meglio. Intratteniamo pure dei rapporti personali e di amicizia o di affari con istituzioni omofobe. Ma rimangano personali e privati.
Non si mischino con la rivendicazione politica collettiva. Non si faccia, insomma, confusione perché questa ipocrisia è la matrice mandante degli insulti e delle botte. E’ la concessione del pensiero teorico della nostra malattia come qualcosa da compatire con solidarietà che noi dobbiamo rimandare al mittente quando facciamo politica. Con forza e durezza.
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