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L’omosessualità alla Bruno

Creato il 11 gennaio 2012 da Silvanascricci @silvanascricci

Il tema della sessualità ha, innegabilmente, una gran forza attrattiva, l’omosessualità ancora di più.

In un’intervista, ieri, il prof. Francesco Bruno, noto criminologo che stava da Vespa un giorno sì e l’altro pure, (e stare da Vespa sappiamo tutti che fa curriculum) dichiara, in contrapposizione con lo psichiatra Andreoli, che l’omossessualità è sicuramente una malattia psichiatrica poichè si discosta dalla normalità “tutte le condotte contro natura sono patologiche”.

Concetto ardito questo perchè, ad esempio, essendo l’essere umano è “in natura” onnivoro si evince che un vegetariano è un malato psichiatrico; questo è solo un esempio, ma si accettano altri esempi arditi ed illuminanti.

Ma, ma, ma… attenzione è una malattia mentale se la medesima è egosintonica (accettabile per il superIo), perchè, puta caso, non lo sia, l’omosessuale non è più malato è proprio decisamente un poco criminale “quando il soggetto liberamente sceglie di essere omosessuale, in quel caso compie una scelta border line criminosa”.

Per dare ulteriore forza alla sua tesi rincara la dose dichiarando: “l’omosessualità è una malattia come viene anche confermato dalla Organizzazione mondiale della sanità e dai colleghi americani”.

Io non ho idea se il prof. Bruno si faccia di qualcosa, ma alla scienza bisogna prestare attenzione e dargli il giusto peso.

Quindi, per favore, atteniamoci a quello che dice la scienza: l’omosessualità è una malattia, e questo è acclarato.

Si diventa omosessuali se una persona già infetta ti morde, se stringi la mano a Vendola o se ascolti le canzoni dei Village People al contrario e quelle di Freddy Mercury più di una volta all’anno.

 



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