efania Divertito su Bagnoli,la sua bonifca e il fallimento di tutto cio’.
Nel 92 Bagnoli spense l’altoforno e da li’ in poi fu solo attesa dietro bonifiche minime e fondi che sempre dippiu’ finivano.
Tutto come previsto,con disoccupati in mezzo alla strada e disagio sociale alle stelle,con operai delusi e depressi.
Taranto una seconda Bagnoli?
Se la magistratura dovesse confermare una chiusura forzata dell’area a caldo,e se si dovesse procedere con i fondi stanziati dallo stato e dal privato,alla bonifica dell’intera area,potremmo avere due strade parallele come risoluzione:
a)la prima di un enorme lavoro di bonifica integrando nel progetto gli operai stessi magari per anni e anni,rendendo l’area dell’Ilva idonea a possibili nuovi progetti
b)si continuerebbe a lavorare,monitorando le emissioni e rendendo il colosso industriale a norma con processi tecnologici atti ad abbassarne le emissioni nell’aria dei fattori inquinanti.
La verita’ si aspetta la settimana prossima,con la sentenza definitiva e con la certezza che tutte e due le strade sono rischiose in caso di fallimento.
Poi se dovessero essere confermate le voci di possibili combine tra ingegneri e tecnici dell’Arpa,allora avremmo un’ altra delusione,cioe’ quella di essere monitorati con non sicurezza e verita’.
Insomma la questione Ilva e’ fondamentale per Taranto e l’Italia in genere,visto che se si dovesse fermare il colosso jonico anche Genova dovrebbe alzare bandiera bianca di resa forzata.
Intanto ieri c’e’ stata una manifestazione degli ambientalisti che hanno dato sostegno alla magistratura e hanno confermato la volonta’ di avere aria pulita e futuro migliore per la comunita’ tarantina.
Magazine Società
L’operaio di taranto?deluso e depresso,come quello di bagnoli.
Creato il 04 agosto 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA
efania Divertito su Bagnoli,la sua bonifca e il fallimento di tutto cio’.
Nel 92 Bagnoli spense l’altoforno e da li’ in poi fu solo attesa dietro bonifiche minime e fondi che sempre dippiu’ finivano.
Tutto come previsto,con disoccupati in mezzo alla strada e disagio sociale alle stelle,con operai delusi e depressi.
Taranto una seconda Bagnoli?
Se la magistratura dovesse confermare una chiusura forzata dell’area a caldo,e se si dovesse procedere con i fondi stanziati dallo stato e dal privato,alla bonifica dell’intera area,potremmo avere due strade parallele come risoluzione:
a)la prima di un enorme lavoro di bonifica integrando nel progetto gli operai stessi magari per anni e anni,rendendo l’area dell’Ilva idonea a possibili nuovi progetti
b)si continuerebbe a lavorare,monitorando le emissioni e rendendo il colosso industriale a norma con processi tecnologici atti ad abbassarne le emissioni nell’aria dei fattori inquinanti.
La verita’ si aspetta la settimana prossima,con la sentenza definitiva e con la certezza che tutte e due le strade sono rischiose in caso di fallimento.
Poi se dovessero essere confermate le voci di possibili combine tra ingegneri e tecnici dell’Arpa,allora avremmo un’ altra delusione,cioe’ quella di essere monitorati con non sicurezza e verita’.
Insomma la questione Ilva e’ fondamentale per Taranto e l’Italia in genere,visto che se si dovesse fermare il colosso jonico anche Genova dovrebbe alzare bandiera bianca di resa forzata.
Intanto ieri c’e’ stata una manifestazione degli ambientalisti che hanno dato sostegno alla magistratura e hanno confermato la volonta’ di avere aria pulita e futuro migliore per la comunita’ tarantina.
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