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L'opinione di Ferdinando Imposimato

Creato il 15 ottobre 2014 da Gianna
Ferdinando Imposimato 
La causa principale dell’alluvione, degli allagamenti, delle esondazioni è da ricercare nella colata di cemento a cui è sottoposto il territorio genovese da decenni e nel cinismo di chi l’ha voluta e sviluppata, a quella classe dirigente politico-economica criminale, che persiste nell'arricchirsi con la distruzione del territorio, dividendosi il bottino con grandi opere, lobby e affaristi senza scrupoli e le mazzette connesse. Non a caso le zone più colpite sono la Valbisagno e la Valpolcevera, i quartieri collinari e le aree urbane a fondo delle valli genovesi. Ma è la città di Genova, da ponente a levante, a subire di nuovo i disastri voluti dalla classe politico-economica, fautrice locale di quel modello di sviluppo che sta devastando l'Italia Nella stessa direzione va il decreto sblocca Italia del settembre 2014 che consente di derogare ale norme sulla tutela del territorio. Aggressione del territorio, disboscamenti, sfruttamento delle aree fluviali, l’urbanizzazione, con il seguito di cementificazione, di dissesto idrogeologico e costrizione delle dinamiche idrografiche naturali, l’industrializzazione, sono all’origine dell’ emergenza di Genova. Negli anni la classe politica ha trovato sempre il modo di giustificare i disastri causati con nuovi profitti e nuovi progetti distruttivi , di nascondere tutto sotto la scusa di eventi naturali imprevedibili , e senza fermare la corsa alla speculazione , continuando cinicamente a distruggere l'ambiente per trarne vantaggio. Le esondazioni dei torrenti Sturla, Scrivia, Bisagno e Fereggiano erano fenomeni prevedibili che si innestano in un contesto urbano che li determina .
A Trasta un fiume di fango dovuto alla desertificazione delle zone disboscate per i cantieri del TAV-Terzo Valico ha invaso la strada principale. Allagamenti e colate di fango diffuse in tutta la Valpolcevera, sia sul lato destro che sinistro di tutta la vallata. Laddove sorgevano i boschi e le colline di Trasta e San Quirico, sorgono ora due enormi cantieri dell’Alta Velocità, quello della “galleria Campasso” e quella della “finestra Polcevera”, voluti da COCIV con la sentita partecipazione del Comune di Genova, Regione Liguria e dello Stato italiano. Le due colline sopra Via Castel Morrone e Via Tecci stanno scomparendo e vedono la città avvicinarsi minacciosa sempre più. I loro boschi erano un argine al veloce scorrere dell’acqua, ne rallentavano la forza. Cemento, ruspe, trivelle, camion e gallerie hanno sostituito quelle distese di alberi. E le conseguenze si sono viste. Non è la prima volta che Trasta viene colpita dai fiumi di fango dei cantieri del TAV. Così più volte nell’ultimo anno, così chissà quante altre volte ancora. Questo è solo l’inizio di una tragedia nfinita. Chi ancora avrà il coraggio di dire che le priorità di Genova sono le grandi opere e il Tav-Terzo Valico, dovrebbe vergognarsi. E l'opera costerà il seicento per cento in più di quello che costa in Francia , in Spagna e Giappone. Ma il TAV è un modo per arricchire i predoni e i governanti a spese dei cittadini che non devono dimenticare. Quanto alla magistratura, il TAR della Liguria accertò subito le irregolarità del bando di gara da parte della Regione ligure; e il Consiglio di Stato forse poteva fare a meno di affermare la competenza delTAR del Lazio, provocando un ritardo di tre anni e oltre.

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