L’OPPOSIZIONE POLITICA
Attribuire al capo del governo la responsabilità della rottura, ascrivendola alle vicende per le elezioni alla presidenza della repubblica è un goffo tentativo per nascondere la fragilità che esiste all’interno del partito di FI. Quando sento il falchetto Brunetta parlare di deriva autoritaria renziana mi viene da sorridere. Così come quando vedo sorgere all’improvviso l’alleanza invero demenziale tra FI, LEGA, SEL e M5S. Mi viene da osservare che gli opposti sono destinati ad attrarsi se non a somigliarsi. Sia Lega che FI conoscono bene le derive, messe dall’arcoriano che, privo di contrappesi democratici legislativi, ha imperversato, in pieno conflitto di interessi, per un intero ventennio, caso forse unico nelle democrazie evolute occidentali.
L’estrema sinistra italiana salottiera e snob si accalora in disamine filosofiche e manifestazioni di piazza a sostegno di Tsipras e delle politiche elleniche, anziché impiegare il suo tempo a risolvere i problemi di casa propria. Ma si sa, occuparsi di tutto per non occuparsi di nulla, è il suo passatempo preferito, salvo poi lamentarsi e recriminare. Oggi, per esempio, l’oggetto principale di discussione, in quella sinistra, sono “i crocefissi nelle scuole”.
Rimane il M5S. Tra espulsioni e diatribe interne, partito con l’ambizione di rivoluzionare questo paese, si è ridotto ad estemporanee esibizioni nelle aule parlamentari. Troppo poco per chi voleva aprire come una scatoletta le stanze del potere di questo paese.
Infine i malpancisti di casa nostra. I più scontenti, pentiti o tristi che si possano vedere sulla scena politica.* Quelli che dovrebbero prendere coscienza una volta per tutte di rappresentare solo se stessi e pochi accoliti.
* Quelli che frustrate le loro ambizioni personali, perché privi dei minimali requisiti politici che rendono leader, non accettano il ruolo di comparse.
* Quelli che se fossero davvero prodi e coerenti avrebbero già dovuto abbandonare questo partito di cui non condividono linea ed indirizzo.
* Quelli che c’è sempre qualcosa di più urgente da affrontare, senza mai fare.
* Quelli che non hanno ancora accettato, a distanza di oltre un anno, il risultato democratico di un congresso ed oggi si professano maestri di democrazia.
* Quelli che “Vogliamo smetterla di scherzare? Non sarebbe meglio un governo Prodi al posto del bamboccione?”
Un’opposizione siffatta non è buona cosa. Non serve a controbilanciare le eventuali storture di un partito troppo forte al governo.
Serve una buona opposizione, ma dove la si trova?