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La vaccinazione offrirebbe, oltre a una protezione individuale, la possibilità di ridurre il rischio di malattia fra gli altri membri della popolazione, perché si abbassa la possibilità di trasmissione dell’agente patogeno; questo vale per le comuni malattie virali e in generale, per quelle patologie che riconoscono nell’uomo il principale serbatoio, e nella trasmissione interumana la principale modalità di propagazione. Per altri microrganismi che sono ospiti di altre specie animali, non è possibile applicare questo concetto, e infatti per tetano, botulismo e rabbia non esiste l’immunità di gregge. L’immunità di gregge è ritenuta un importante fattore nella dinamica delle malattie diffusive a carattere epidemico e la spiegazione della periodicità di malattie quali varicella e morbillo: quando la percentuale degli immuni di una popolazione supera un determinato livello, il microrganismo potrebbe non essere in grado di circolare e di sopravvivere autonomamente e cesserebbe perciò di essere in quella regione un problema di sanità pubblica. Viene detto che con una copertura del 95% di vaccinati il morbillo sparirebbe dal continente europeo. Abbiamo tradotto l’articolo di Lawrence Solomon perché illustra chiaramente come, negli anni, il valore dell’immunità di gregge sia cambiato, sino a prospettare la necessità che raggiunga il 100% della popolazione…. Di Lawrence Solomon Direttore di ricerca del Consumer Policy Institute. Traduzione a cura della Dott.ssa. Emma Pistelli http://business.financialpost.com/fp-comment/junk-science-week-vaccinating-the-herd Le epidemie di morbillo si verificano anche quando la popolazione vaccinata supera il 95% “Quando I tassi di vaccinazione sono molto alti, come attualmente accade in questo paese, la protezione si estende a tutti” così, ha spiegato l’ Usa Today in un recente editoriale dal titolo “Gli obiettori ai vaccini mettono a rischio la salute pubblica.” “Quest’immunità di gregge protegge chi è più vulnerabile, inclusi coloro che non possono essere vaccinati per ragioni di tipo medico, come I bambini troppo piccoli e le persone su cui il vaccino non agirebbe. Tuttavia l’immunità di gregge è attiva solo quando il gregge, nella sua quasi totalità, è vaccinato. Quando alcuni rifiutano la vaccinazione, l’immunità fallisce e tutti diventano più vulnerabili.” Il concetto di “immunità di gregge” compare per la prima volta negli anni trenta del novecento, quando Arthur Hedrich della Johns Hopkins University scoprì che, dopo che il 55% della popolazione di Baltimora aveva contratto il morbillo e quindi era diventata immune al morbillo, anche il resto della popolazione, o “gregge”, era protetta. Questo concetto spiegherebbe perché oggi s’insista a far vaccinare tutti. “Se non vaccinandoti, mettessi a repentaglio soltanto la tua salute, sarebbe un problema solo tuo” questo è il punto di vista dei sostenitori della vaccinazione di massa, “ma quando, non vaccinandoti, metti in pericolo me o mio figlio, allora questo diventa anche un mio problema”. Potrebbe essere questa un’argomentazione vincente, se non fosse che, più di una volta, l’immunità di gregge è stata smentita. Nel novembre del 1966, nell’annunciare un programma di vaccinazione di massa per il morbillo che avrebbe superato il livello del 55% raggiunto nella città di Baltimora, il Servizio Sanitario Statunitense affermò, con molta sicurezza, che “l’impiego di questi vaccini nell’inverno e nella primavera seguenti, avrebbero assicurato l’eradicazione del morbillo dagli Stati Uniti, nell’anno 1967”. Poiché il morbillo non fu eradicato, allora gli esperti della sanità pubblica decisero che un tasso di vaccinati compreso tra il 70% e il 75%, avrebbe sicuramente assicurato un’immunità di gregge. Quando poi anche quell’iniziativa si dimostrò inefficace, il numero magico salì a 80%, 83%, 85%, e poi divenne il 90%, secondo quanto contenuto nel resoconto dell’istituto di ricerca del Ministero della Sanità del 2001. In seguito, gli esperti della sanità hanno parlato del 95%. Ma anche quella percentuale di soggetti vaccinati si è rivelato insufficiente, dato che le epidemie di morbillo si verificano anche quando la popolazione vaccinata supera il 95%, il che ha spinto alcuni ad affermare che bisognerebbe innalzare il livello dei vaccinati al 98 o al 99% per proteggere il restante 1% o 2% del gregge. Ma anche questo potrebbe rivelarsi inefficace, visto che le epidemie colpiscono anche I soggetti vaccinati. “L’obiettivo è vaccinare il 100% della popolazione”, così recentemente si è espresso, alla CBC, il dottor Gregory Taylor del Ministero della Sanità canadese, dando voce all’opinione condivisa dai sanitari. A quel punto, la parte del gregge, che sarebbe protetta dalla vaccinazione di massa, equivarrebbe a 0. Tuttavia, anche vaccinare il 100% della popolazione non sarebbe sufficiente, dichiarano gli scienziati del Vaccine Research Group del Mayo Clinic, perché il vaccino contro il morbillo in alcune persone è inefficace e inutile ed in altre la protezione si riduce nel tempo, nonostante l’uso di richiami. Secondo Tetyana Obukhanych della facoltà di Medicina della Stanford University, il vaccino contro il morbillo agisce, procurando l’immunità prevista, solo nel 25% della popolazione, lasciando la maggioranza degli adulti e dei bambini già vaccinati con una protezione scarsa o nulla. A differenza del morbillo infantile, il morbillo dell’adulto è molto pericoloso e il 25% dei casi deve essere ricoverato in ospedale. E’ poi particolarmente pericoloso se è contratto dalle donne in gravidanza e studi, fatti sui ricoveri ospedalieri delle città di Los Angeles e Houston, hanno evidenziato che le donne in gravidanza vanno incontro a severe complicanze, alcune muoiono e spesso abortiscono. I pericoli si estendono poi ai neonati che, come sottolinea l’ Usa Today, sono troppo piccoli per essere vaccinati. Questi membri del “gregge” sono totalmente indifesi e dipendono dagli anticorpi ereditati dalla madre. Però le madri, che sono state vaccinate, hanno pochi anticorpi da passare ai propri figli e quindi non sono in grado di garantire loro una protezione efficace. L’unico modo, sicuro e provato, per le madri di salvaguardare I loro figli, che rischierebbero di morire per il morbillo, resta il modo naturale, cioè l’aver contratto, in modo naturale, la malattia del morbillo. Infatti, l’immunità di gregge, oggigiorno così rara, era sicuramente presente prima dell’introduzione della vaccinazione. Circa il 100% della popolazione, specialmente in età infantile, contraeva l’infezione e si garantiva un’immunità a vita e alle future mamme si davano I mezzi per proteggere I loro neonati. Con la vaccinazione di massa, gli scienziati degli anni sessanta non si sono resi conto che infettandoci con il vaccino contro il morbillo, che contiene una forma indebolita del virus naturale del morbillo, ci avrebbero dato una versione indebolita delle difese che i nostri organismi sviluppano in presenza della malattia reale. Addirittura, Il Servizio Sanitario Nazionale, nell’era pre-vaccino, riteneva il morbillo una malattia benigna: “Le complicanze sono infrequenti e, con un’adeguata terapia medica, è rara la probabilità di un decesso… L’immunità che segue alla guarigione è forte e robusta e dura tutta la vita” come ebbe a dire, nel 1967, l’epidemiologo Alexander Langmuir, nell’ “Epidemiologic basis for eradication of measles1” Perché, allora, costui decise di eradicare questa malattia solitamente innocua e così utile? E questa è la sua risposta: “A coloro che mi chiedono: Perché vuoi eradicare il morbillo? dò la stessa risposta che dette Hilary quando gli chiedevano perché volesse scalare l’Everest. Egli disse: “Perché c’è, esiste” A queste parole si potrebbe aggiungere anche che “si può fare.” In teoria, l’immunità di gregge sembra una cosa buona. Tuttavia il dottor Obukhanych della Stantford University ha concluso: “Come per ogni altra teoria insulsa e inutile, le aspettative riguardanti l’immunità di gregge sono destinate, nel mondo reale, a fallire. Per consultare le pagine del Public Health Service riguardanti la previsione che il morbillo sarebbe stato eliminato nel 1967, fare clic su: http://probeinternational.org/library/wp-content/uploads/2014/06/pubhealthreporig00027-0069.pdf Fonte: www.assis.it
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