Non sapete cosa regalare o regalarvi a Natale? Nutrite i neuroni, gente, donate un libro. Appena uscito, ma anche no: perché i buoni libri non scadono come il latte. Per voi, amanti o curiosi dell’Asia, ecco 5 buoni titoli consigliati da MilleOrienti. Tutti scritti da donne. Perché ho scelto solo autrici? Perché ogni tanto raccogliere gli sguardi delle donne sul mondo (che sia letteratura o saggistica) è interessante.
1) Nazarena Fazzari: «Tre uomini fanno una tigre. Viaggio nella cultura e nella lingua cinese». Instar Libri, pp. 142,
euro 14,00.
L’autrice ha vissuto in Cina parecchi anni lavorando come interprete, il libro nasce dalla sua esperienza: è un racconto di usi e costumi cinesi spesso spiegati a partire dalla lingua, un viaggio nelle abitudini cinesi che sorprendono gli occidentali, come il fatto che le sim telefoniche con il numero 4 costino meno di quelle con il numero 8 (il 4 porta male, al contrario dell’8 che porta bene), o il perché non si debbano mai regalare fiori bianchi (colore del lutto), o perché non ci si debba stupire se chi vi invita al ristorante non mangia prima che voi abbiate finito (così impone la buona educazione) o perché al posto di abbreviazioni e sigle spesso si trovino dei numeri. Il racconto di Fazzari è di tono narrativo, l’autrice offre le sue conoscenze in modo vivace e mai didascalico, sicché il suo “diario cinese” si presenta interessante a chi voglia passare un periodo più o meno lungo in Cina, o semplicemente voglia capire un po’ di più uno dei protagonisti del XXI secolo.
2) Véronique Brindeau: «Elogio del muschio». Editore CasadeiLibri, pp. 110, euro 18,00.
Se amate il Giappone e la sua raffinatissima tradizione estetica non dovete perdere questo libro di Brindeau, dedicato all’arte del giardino tradizionale giapponese (da non confondere con il “giardino secco” di pietre e ghiaia, tipico dello zen) e in particolare a uno dei meno noti e più delicati protagonisti di questo mondo dove la cura della natura diventa arte: il muschio. Partendo dal Tempio dei Muschi di Kyoto, l’autrice ci porta con una scrittura poetica ed evocativa nella cultura e nella coltura del giardino giapponese, sottolineando il ruolo del muschio, «sostanza attraverso la quale il Giappone sogna la sua genealogia». Brindeau insegna storia della musica giapponese a Parigi e tutto il suo libro è pervaso da una sottile musicalità, non solo nei testi ma anche nelle splendide foto scattate in Giappone dall’autrice. Che cita numerosi poeti giapponesi fra cui Sen no Rikyu (monaco buddhista e maestro di Cerimonia del tè): «Muschi d’un verde profondo/la polvere del mondo è lontana».
3) Franca Rizzi Martini: «Il barattolo di mandorle. Una donna in viaggio intorno all’Himalaya». Neos Edizioni, pp. 176, euro 18,00.
Nepal e Bhutan: sono questi i protagonisti del libro di Rizzi Martini, partita come semplice turista e tornata letteralmente innamorata delle civiltà himalayane grazie all’incontro con una guida d’eccezione: Maddalena Fortunati. Esploratrice, alpinista, insegnante di yoga e profonda conoscitrice del buddhismo tibetano, Fortunati ha vissuto per 15 anni in Nepal e per un anno in Bhutan, dove ha lavorato a una ricerca sulle erbe medicinali d’alta montagna. Oggi è presidente dell’Associazione Amici del Bhutan. Ed è appunto seguendo il filo delle esperienze e delle storie di questa straordinaria amica-guida che l’autrice ci conduce fra monasteri buddhisti e montagne di selvaggia bellezza, ashram e guru, alpinisti e lama, in un itinerario himalayano che è anche il racconto della crescita di un’amicizia femminile.
4) Urmila Chakraborty: «Milano 4ever». Editore GiveMeAChance, pp. 256, euro 16,00.
In Italia vivono ormai 130mila indiani e anche nel nostro Paese comincia a nascere una letteratura d’immigrazione. Ma cosa significa essere indiano e vivere a Milano? Una risposta interessante viene da questo “libro-diario” scritto in due lingue – italiano e inglese – da Urmila Chakraborty, bengalese che risiede da 15 anni nel capoluogo lombardo, dove lavora come mediatrice culturale per aziende interessate all’India e insegna hindi all’Università degli Studi di Milano. Con un tono colloquiale e coinvolgente l’autrice racconta storie personali ma anche di altri, asiatici e non, «innamorati di Milano», decisi ad affrontare le difficoltà quotidiane (di integrazione, di lavoro, ecc.) con ottimismo, perché, scrive, «la capacità di essere ottimisti, come competenza specifica, ci rende capaci di evolvere come esseri umani».
5) Nicoletta Ferro (a cura di): «Sviluppo sostenibile e Cina. Le sfide sociali e ambientali nel XXI secolo». L’Asino d’Oro Edizioni, pp. 209, euro 18,00.
Il boom industriale della Cina ha un lato oscuro: il degrado ambientale. Pechino, come altre metropoli cinesi, è assediata dall’inquinamento da polveri sottili ma anche dalle tempeste di sabbia provenienti da regioni desertificate. I saggi di vari esperti raccolti da Ferro (ricercatrice dell’Università Bocconi) vogliono fare il quadro sia dei problemi ambientali sia delle nuove politiche del governo cinese che mirano a indirizzare lo sviluppo economico verso una maggiore sostenibilità ambientale. La questione energetica, l’urbanizzazione su larga scala, la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche, la responsabilità sociale d’impresa, il nuovo associazionismo “dal basso”, l’evoluzione legislativa in materia ambientale, il mercato degli investimenti sostenibili: ecco alcuni dei temi trattati in questo volume di alto valore scientifico, che risulterà sicuramente utile agli operatori economici italiani in Cina e a chiunque si occupi di una questione planetaria come quella ambientale.