Napalm sulle pupe del gangster fasciste che odiano e disprezzano chi è affetto dall’orribile malattia dell’onestà e anche – perché mi sono proprio rotta le palle – su chi le difende solo perché donne e quindi “sorelle” e quindi “la prostituzione è colpa della società, del maschilismo, eccetera”. Sorelle un cazzo. Se dovessero spingerci dentro una camera a gas lo farebbero per una borsa di Vuitton. Mandatele a pulire i cessi delle stazioni, a sollazzare qualche decina di extracomunitari al giorno in un centro d’accoglienza, a tirar su cinquecento euro per sera a venti euro di bocca sulla statale Adriatica, da consegnare per intero a due bei papponi albanesi amanti del coltello e del bastone. Napalm sulla loro bellezza temporanea, sulla loro sfacciata impudenza di cicale stercorarie.
Napalm ovviamente sui palazzi d’inverno e d’estate, sulle seconde, terze e quarte residenze, sui mausolei troppo tristi e vuoti, sui falsi vulcani e le ville rubate alle bambine. E che lui cessi di soffrire raggiungendo una pace eterna dei sensi. Napalm però anche sui giornali da culo che osano paragonare Pertini a Lavitola. Sulla televisione italiana, che ne rimanga solo il monoscopio e poi la neve. Sull’opposizione che cincischia e il terzo polo che vorrebbe ma non vuole – come quelle che danno il didietro per sposarsi vergini – e che se dovessero governare andrebbero avanti solo tre mesi prima di scannarsi a vicenda. Fuoco a volontà.
Si accettano ulteriori suggerimenti. Abbiamo scorte sufficienti.