Stavo leggendo un intervento di Valerio Evangelisti che mi ha fatto riflettere.
Il degrado della società italiana (occidentale?) è visibile nella vita quotidiana, di tutti noi, non è necessario andarlo a cercare nei giornali; Berlusconi, le escort, i servi di partito, i buffoni di corte, i corrotti, i violenti, la mafia. Tutto mostruoso, si si, ma non è tutto. E’ la punta di un iceberg, che si nutre di un degrado che è diffuso, sotto gli occhi di tutti. L’orrore vive molto più vicino a noi di quanto pensiamo. Ne facciamo i conti tutti i giorni, nei quartieri delle grandi città, nell’ignoranza della provincia profonda e nelle aziende, nell’arroganza quotidiana che serpeggia ovunque, nel razzismo che ormai è prassi consolidata.
Negli uffici del Nord Italia le battute contro le persone di colore ormai vengono fatte a voce alta, producono risate generali e rendono simpatici chi le fa. Ci si procura le simpatie dei propri capi insultando i marocchini o gli slavi. Viene considerato un modo per apparentarsi con i dirigenti, come a dire “noi siamo quelli belli e puliti, loro sono quelli neri e sporchi”.
Ma non è impressionante quanto le notizie che si leggono nei giornali? Non è altrettanto osceno? La lotta per il cambiamento si può combattere anche qui, ora contro l’gnoranza con cui abbiamo a che fare nel nostro quotidiano.