ci si innamora dalla prima pagina di questo albo, si vorrebbe davvero che incontrasse il favore di tanti giovani lettori. All’inizio fu ….. IL PRURITO: che poi si rivela essere un ORSO, che come certi altri bipedi inizia ad incontrare sul suo cammino alcuni quesiti, Chi sono, sono felice, posso pensare insieme ad un altro abitante del bosco..
Wolf Erlbruch, vi dovrebbe far pensare a La grande domanda, l’anatra la morte e il tulipano, Due che si amano. Qui è accompagnato dalle parole di Oren Lavie, compositore e musicista, che è stato capace di dare un tono quasi musicale alla storia, sospesa tra ironia e filosofia, questo percorso “di formazione” che condurrà l’orso ad intraprendere un cammino in cui si si può perdere, ma che vale la pena affrontare!
L’orso che non c’era , Wolf Erlbruch
Oren Lavie, Edizioni E.o
IL LIBRO
Una magnifica favola per ragazzi illustrata da uno dei più grandi illustratori del mondo, il tedesco Wolf Erlbruch, autore di capolavori come La grande domanda, L’anatra, la morte e il tulipano, La fabbrica delle farfalle, Due che si amano e altri ancora. È la storia di un orso in cerca della propria identità. Gira per il bosco chiedendo agli altri animali: “Chi sono? Sono felice? Sono bello? Siamo amici? A cosa stai pensando? Posso pensare assieme a te?”. Incontra la Mucca comoda, la Lucertola pigra, il Penultimo Pinguino, la Tartaruga Taxi e nella Favolosa Foresta si chiede quali sono i vari tipi di silenzio. Una storia ricca di immaginazione e di filosofia, semplice, ironica e intelligente, illustrata dai meravigliosi disegni a colori di Wolf Erlbruch. Un bellissimo regalo di per il Natale dei bambini!
NOTA SULL’AUTORE
L’autore
Oren Lavie, nato a Tel Aviv nel 1976, è compositore, musicista e drammaturgo. L’orso che non c’era è il suo primo libro.
L’illustratore
Wolf Erlbruch è nato a Wuppertal, in Germania, ed è considerato uno dei più importanti illustratori europei. Nel 2006 ha vinto il premio Andersen. Nel 2003 ha vinto il premio speciale alla carriera del Deutscher Jugendliteraturpreis e nel 2004 il Bologna Ragazzi Award per la categoria fiction.