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L'Ospite - di Antonietta Langiu

Creato il 13 dicembre 2010 da Laperonza

“a Paolo”

Veniva giù la nebbia; le nuvole, cupe e spesse, si appesantivano al di qua delle cime incappucciate dei monti.

Sui tetti digradanti del paese, il sole, che aveva trovato un ultimo spiraglio, era un’arancia rossa. Tra non molto avrebbe annaspato nel vuoto, avvolto e inghiottito da quell’impalpabile cortina grigia.

Una luce si accese in cucina; illuminò l’albero di fico selvatico proteso sulla finestra. I suoi rami nudi rimandarono all’interno il disegno di un arabesco. Lo stesso pareva ripetersi, rosso, sulla bianca tovaglia stesa sul tavolo.

Poi la casa, impregnata di odore di dolci di mandorle, di “saba”, di “pistiddu”si riempì di voci.

“Aiutatemi a preparare il presepe; - disse una voce di donna – qui, vicino al camino. Tra poche ore, in chiesa, andremo a scoprire il Bambinello.”

Ognuno depose la sua statuina in mezzo al muschio umido. Nella piccola capanna di sughero trovarono posto Maria, Giuseppe, il bue e l’asino. Gesù biondo non c’era ancora; lo avrebbero trovato al ritorno dalla messa di mezzanotte. Una candela venne accesa dietro la capanna e il presepio parve animarsi davanti agli occhi pieni di meraviglia dei bambini.

Arrivò adesso, ovattato dalla nebbia, lo scampanio stonato e festoso dalla chiesa sulla piazza.

Fu allora che qualcuno bussò.

“E’ il nostro ospite di Natale che arriva.”

I bambini si voltarono. Sul vano della porta, quasi in attesa, c’era un asinello color latte macchiato, piccolino, con le orecchie corte , il muso e la pancia bianchi.

“E’ mio!”, disse subito il più piccolo.

“E’ vostro – ripeté la voce di donna. - E’ nato da poche ore e ha bisogno d’ affetto.

Anche nel sonno, la notte, i bambini continuarono a sorridere.

“E’ Natale, - pensò la donna, affacciandosi nella loro stanza – e pure gli angeli sono felici.”

Dicembre 1997

   Antonietta Langiu

Dal libro di racconti “Immagini lontane”, Centro Internazionale della Grafica di Venezia

 

 


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