Magazine Diario personale

L’ ottima ragione

Da Maddalena_pr

I BAMBINI SONO DI TUTTI. SONO DI CHI LI VEDE E SI STUPISCE.

2015-06-20 18.28.53_retouched_wprnIn fila indiana. Io, loro. Il marciapiede stretto e lento, nel primo pomeriggio.
“Allora, Patrick, che cos’hai fatto, stamattina?”
Parla del “giocone”, un gioco a squadra che hanno fatto all’oratorio estivo. Isabelle suda nel passeggino, Sarah è già stanca, sillabe sbadigliano tra boccate di afa.

Un gruppetto di ragazzini, metà dei miei anni, assottiglia il passaggio. Patrick obbedisce al mio richiamo, rallenta, il passo calante delle due si arresta al saluto di una di loro, effervescente come un’Alka-Seltzer: “Ciao!”
Un ciao vivace, di quelli che si danno gli amici, il ciao del ritrovarsi, dell’incontro piacevole.
Troppo giovane per essere una madre. Troppo cresciuta per essere una conoscente dei miei figli…
Insiste: “Ciao!” alla ricerca del riscontro.

Una maestra? Un’animatrice dell’oratorio?
Ad ogni passo un altro saluto.
Inseguo rapida ogni ipotesi. Lei con quei suoi occhiali grandi e scuri, gli occhi chissà dove.
Forse mi scavalcano, guardano oltre. Mi volto, la strada è deserta. Mi spiace deluderla, mi appresto all’ennesima figura di m. Riassumo le rughe della perplessità nella prima frase di senso che trovo: “Ci conosciamo?”
Quella, serafica, svelta, musicale: “No. Ma sono bambini!”

Glieli vedo quasi, quegli occhi nascosti, saltar fuori come le palline di gomma pazze che si pescavano alle macchinette con cento lire. La voce squilla più allegra di loro.
Non guardava me, guardava i bambini. Non era educazione, era spontaneità. Era la sola, stupida, dolce evenienza che non avevo contemplato.
 “È un’ottima ragione!” mi accodo al suo entusiasmo.

I bambini sono di tutti. Sono di chi li vede e si stupisce. Sono dei pazzi, dei soli, di chi non ha paura. Sono la soglia oltre la quale non vergognarsi. Sono il nostro permesso di parlare e sorridere a un estraneo, specchio della nostra parte buona. Passaporto verso la pace, verso il possibile. Che comincia anche qui, in un viottolo qualunque di periferia. Sono la nostra occasione di bello. La gioia naufraga senza barriere. L’amore liquido che non gela e non evapora. Neanche in una giornata di afa.


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