Si può dire che non ha fatto neppure in tempo a cominciare, il 2015, che già mostrava i primi segni della nuova direzione intrapresa dalle mie passioni, culturali e di viaggio. All’inizio di gennaio, infatti, sono stata a Milano per una tre-giorni all’insegna dell’arte che ha solo aperto la via a tutta una serie di approfondimenti e ricerche che mi hanno tenuta impegnata nelle settimane successive, perdurando tutt’oggi.
Oltre a cercare di conoscere meglio alcuni periodi storici di mio interesse con l’ausilio di libri e programmi tv, per i mesi a venire ho studiato un programmino intellettuale niente male: mi aspettano corsi, visite guidate e mostre che non solo appagheranno il mio desiderio di arte e cultura ma mi permetteranno anche – e soprattutto – di muovermi, viaggiare e andare alla scoperta di luoghi in cui non ho mai messo piede. Perché, ça va sans dire, non c’è nulla di meglio che abbinare la scoperta di una nuova passione a una bella gita fuori porta, che sia di tre giorni o di tre ore poco importa ;-)
Angelo Morbelli, “La stazione centrale di Milano nel 1889″
A dare il via al tutto ci ha pensato Milano, che come al solito si è rivelata una incredibile fonte di ispirazione per la mia mente assetata di nuovi stimoli. Dopo le mostre “Van Gogh. L’uomo e la terra” (a Palazzo Reale fino all’8 marzo) e “Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi” (sempre fino all’8 marzo, ma a Palazzo della Ragione) di cui vi ho già parlato [qui il link], ci siamo buttate a capofitto su una delle più ricche raccolte delle espressioni artistiche del XIX secolo con una visita alla Galleria d’Arte Moderna. Credimi sulla parola, se ti dico che un giretto da queste parti dovresti assolutamente farlo… ed ora ti spiego il perché ;-)
Nota anche come Museo dell’Ottocento, la galleria espone un vastissimo assortimento di opere d’arte del XIX secolo formatosi per lo più attraverso generose donazioni private. Ma ad appagare l’occhio, ancor prima di immergersi nei capolavori dell’Ottocento, è il palazzo che dal 1921 ospita la galleria: villa Belgiojoso Bonaparte, comunemente nota come Villa Reale, elegante esempio del neoclassicismo austriaco e napoleonico e nientepopòdimenoche residenza di Napoleone Bonaparte. La corte d’onore, da cui si accede alla galleria, è aperta verso la strada su Via Palestro; a questa fa riscontro, sul retro, una ricca fronte monumentale che si affaccia sul giardino, una delle prime sistemazioni “all’inglese” realizzate a Milano e in Italia. Se sei un/una amante del verde e vuoi concederti (anche) una passeggiata nel giardino di Villa Reale, lungo il sentiero intervallato da ponticelli di legno e senza perderti il laghetto e il tempietto circolare dedicato ad Amore, ti suggerisco di organizzare la tua visita in primavera o a inizio estate. E di mettere in conto fin da subito che ti ci vorrà almeno una mezza giornata da dedicare a questa parte di Milano. Una volta entrato/a in villa, infatti, la visita completa delle numerose sale e collezioni della Galleria ti impegnerà per 2 ore abbondanti. Il percorso espositivo del museo si apre con il neoclassicismo e di sala in sala si passa attraverso il romanticismo fino a giungere al realismo, alla scapigliatura, al divisionismo e al futurismo.Giacomo Balla, “Velocità d’automobile” – Pablo Picasso, “Tête de femme”
Si possono così ammirare opere di Antonio Canova, Francesco Hayez, Tranquillo Cremona, Gaetano Previati, Giovanni Segantini e Medardo Rosso, per citare solo alcuni degli artisti che hanno fatto la storia dell’arte milanese e italiana.
Giovanni Segantini, “Dea dell’amore”
Il collezionismo privato e i lasciti di importanti famiglie milanesi come i Grassi e i Vismara hanno arricchito la Galleria di innumerevoli altri capolavori, tra cui spiccano preziosi dipinti dell’Ottocento francese e italiano (Collezione Grassi) e un nutrito gruppo di opere di maestri francesi e del Novecento italiano (Collezione Vismara).
Federico Faruffini, “La gondola di Tiziano”
Trovi così concentrati in un unico edificio di Milano artisti quali Vincent Van Gogh, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Édouard Manet, Henri de Toulouse-Lautrec, Giovanni Fattori e Filippo De Pisis; e poi ancora Pablo Picasso, Silvestro Lega, Giovanni Boldini e Giorgio Morandi, solo per indicare alcuni nomi.
Giovanni Boldini, “L’americana”
E mentre passi di sala in sala, da una collezione all’altra, non puoi che ritrovarti ammirato di fronte all’apparato decorativo, ai motivi ornamentali e agli arredi d’epoca che fanno di Villa Reale un raffinato esempio di perfetta continuità museale fra “contenuto” e “contenitore”.
Impossibile non rimanere di stucco, poi, una volta giunti nella Sala da Ballo e nella Sala da Pranzo: lampadari di cristallo, grandi specchiere e stucchi con scene mitologiche si alternano con mobili e arredi in Stile Impero, a completare una visita che val bene il tuo tempo. E la parte più bella di tutto ciò, sai qual è? Che si può fotografare tutto (tutto!) in totale libertà, senza restrizione alcuna se non quella di non utilizzare il flash. Una limitazione che sono certa non ti sarà affatto difficile concedere. Ah, quasi dimenticavo: il biglietto di sola andata per questo incredibile viaggio artistico attraverso l’Ottocento costa solo 5,00 € :-) Se ci stai facendo un pensierino, qui trovi info più dettagliate sugli orari di visita e le tariffe. E ricorda: la Galleria d’Arte Moderna ti aspetta!