L’ovetto senza sorpresa

Leggo una notizia strana e curiosa all’apparenza, il giornale titolava: “L'ovetto rubato che blocca la giustizia”.
Comincio a leggere la storia, e man mano che scorro le righe dell’articolo, rimango sempre più nel dubbio se si tratti di una notizia spiritosa oppure di un fatto vero, la cronaca di un avvenimento reale.
Arrivo in fondo e purtroppo capisco che è tutto vero, rimango perplesso, ma poi perché?
Cronaca giudiziaria, un processo in corso, e non per mafia-corruzione-criminalità organizzata-tangenti, il processo di cui si racconta prende le mosse dal furto di un “ovetto Kinder” del valore di circa 1,04€/cent, da parte di un ragazzo di 18 anni!
E sì, non sto scherzando, l’articolo, di questo episodio, accaduto a Taranto circa due anni fa’, lo spiega nei dettagli…
Il ragazzo in questione D. rischia che sulla sua fedina penale venga riportato “condannato per furto”, ovviamente c’è scritto il reato non l’entità della refurtiva, ammesso che sia stato effettivamente commesso un furto perché ad oggi la sua versione è divergente rispetto a quella del venditore che lo accusa.
Uno accusa e l’altro nega, come nella quasi totalità dei casi di furto immagino, ma…
Non è poi così interessante capire se si sia trattato o meno di furto, certamente i reati vanno punti a prescindere, ma mi fa’ sorridere e allo stesso tempo mi preoccupa la miopia che ha portato a questo status-quo.
Miopia certo, prima di tutto perché prima di arrivare in giudizio senza sfruttare la possibilità di un accordo stragiudiziale è inammissibile considerata l’entità del danno, peraltro questa strada sembra sia stata invocata dalla famiglia del ragazzo ma respinta dal venditore-denunciante.
Miopia anche da parte delle leggi e forse dell’istituzione giudiziaria che non dovrebbe permettere uno spreco di danaro pubblico per dirimere una questione da pochi euro.
Sembra infatti che il processo alla sua conclusione costerà svariate migliaia di euro, e forse danneggerà definitivamente il futuro di un ragazzino, che ripeto se ha sbagliato deve pagare, ma l’offesa dev’essere paragonata all’offesa, non si può sparare col cannone a chi è armato di una pistola ad acqua!
Evidentemente quest’ovetto non aveva la sorpresa, e ha partorito un imprevisto dalle dimensioni inimmaginabili, un grosso danno per la già agonizzante Giustizia del nostro Paese...
nanni