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L’ubriaco

Creato il 19 febbraio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

L’ubriaco
Con gl’anni tutto s’è fatto chiaro. Lasciate che vi racconti, sarò breve.
Scendo al bar come tutte le mattine, sul banco mi aspetta il primo bicchiere di molti a seguire. Raccolgo il vino in mano e lo butto giù tutto d’un sorso. Col vino è difficile ubriacarsi. Ce ne vogliono di bicchieri.
Faccio mezzogiorno bevendo. A sessanta anni posso permettermelo, niente mi preoccupa. Bevo un bicchiere, dico quattro chiacchiere a nessuno, fumo una sigaretta e un’altra. ancora. A fine giornata sono quasi allegro, mai ubriaco. Sbando giusto un poco.

Da giovane pensavo, ma presto ho capito che il gioco non valeva la candela e così ho smesso ed ho attaccato col barbera. Quaranta anni in catena di montaggio non sono uno scherzo, non ci vuole coraggio però, basta spengere la lampadina che uno ha nella scatola cranica.

D’improvviso nel bar fa irruzione una donna di mezza età. Grida che l’hanno presa sotto, un ubriaco del cazzo. E’ isterica. Tutti escono fuori a godersi lo spettacolo. Io esco per ultimo, non sono mai stato un curioso della sorte altrui.
Sull’asfalto c’è una giovane figura femminile. Si vede ch’è morta. L’auto l’ha centrata in pieno.
La tipa continua a urlare. Invita tutti a fare qualche cosa.
In lontananza le sirene dell’ambulanza e della polizia e al centro dell’incrocio un giovane sui venti e non di più, forse italiano forse no, non è questo il punto. Sbanda. Non sta in piedi. E’ ubriaco perso.
La tipa continua a spaccare i timpani a Dio. Non si capisce che dice. E’ più fuori dell’ubriaco, poco ma sicuro. Non ce la fa a capire che non si può fare più niente.
L’ambulanza arriva per prima.
Un lenzuolo bianco copre il cadavere. La donna si strappa i capelli. E’ fuori di sé. Dice parole. Parole. Parole. E invoca Dio e minaccia Dio, questo si capisce. Nessuno sa perché lo fa. Perché lei è morta. Lei chi? Grida un nome, chiama la morta, si sgola mentre il lenzuolo si fa rosso di sangue.
Finalmente la mettono a tacere.
Arriva anche la polizia a sirene spiegate.
L’ubriaco sbanda al centro dell’incrocio con gl’occhi sputati al cielo.
Lo ammanettano.
I curiosi si dissolvono mormorando.

Non c’è molto altro.
Nel pomeriggio qualcuno sparge in giro la voce che la donna isterica era la madre della giovane presa sotto dall’ubriaco.
Si fa la sera. Ho bevuto più bicchieri del solito, ma non sbando, non sono allegro nemmeno un poco. Al diavolo.

Torno a casa con la notte buia in testa.


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