Tutto in un istante il pullman frena bruscamente. La suora-capo ha avuto un attacco di diarrea fulminante e si deve fermare: “Immediatamente!”. I bagagli si muovono in avanti e Franklin, che ancora se ne sta facendo lo scimpanzè idiota, va a sbattere il testone contro il sedile anteriore: “Ouch!” si lamenta.“Tra 5 minuti tutti di nuovo qui,” fa la suora-capo nella piazzola della stazione di servizio. Poi si tiene la pancia: “Facciamo tra 15 minuti. Forse è meglio…” e scappa di corsa verso la toilet. All’autogrill tutti ne approfittano per prendere qualcosa. Mitchell si infila una copia dell’ultimo Playboy sotto la polo Ralph Lauren. Franklin immedesimatosi totalmente nella parte dello scimpanzè compra delle banane. Kristin & Holly si comprano una qualche rivista qualsiasi per giovani adolescenti arrapate. Joan vuole comprare il libro di un altro autore russo, ma non trovando Michajlovic finisce su Nabokov con il suo classico eterno, Lolita. E Michael? Michael, prevedibilmente, fa scorta di cioccolato bianco di cui è sempre stato un ghiottone.Il pullman suona il clacson frenetico. L’attacco di diarrea della suora-capo è terminato ed è ora di tornare su: “Tutti su. Adesso!”Mitch mostra a Franklin una bionda desnuda mozzafiato fare bella mostra di sé sul paginone centrale, le ragazze davanti sincronizzano le cuffie stavolta sui Jonas Brothers e Joan torna a tuffarsi tra le pagine scritte dai suoi autori russi preferiti. Il cioccolato bianco si scioglie sulla lingua di Michael e a lui sembra tutto così magnifico: se ne sta lì seduto a fianco della ragazza più bella del mondo e, d’accordo, le cose tra di loro non stanno procedendo al meglio, ma tutte le grandi storie iniziano con delle difficoltà. Altrimenti il divertimento dove sarebbe? E ci sono le risate di Mitchell, i versi di Franklin, e c’è la musica che arriva dalle cuffie delle ragazze davanti, il vento caldo da sud Europa tra i capelli, le luci delle città affogate nella notte appena al di là del finestrino e quel sapore di libertà sulla punta della lingua. Tutto è come aveva sempre sognato che fosse.Michael porge l’ultima barretta di cioccolato bianco a Joan e lei accetta senza farselo dire due volte. Sono ore che non mangia e ha speso tutto il tempo e il denaro della sosta a gironzolare per il reparto libri come una nerd anziché prendere qualcosa da mettere sotto i denti perfetti di chi ha appena tolto l’apparecchio.“Non è stata una sfortuna così grande,” dice a bassa voce. Con l’aria di chi, sconfitto, deve ammettere qualcosa con fatica.Michael la guarda con aria interrogativa, senza dire niente.“Che ti sei seduto qui, intendo,” Joan gli sorride. Un sorriso che manda a pezzi il suo mondo fatto di certezze, genitori rompiscatole e barrette di cioccolato bianco. Un sorriso che gli fa sembrare tutto ancora più bello e irrealisticamente perfetto. Si dà un pizzicotto per capire di non essere in uno dei suoi sogni. Si dà un altro pizzicotto per avere la conferma: è tutto reale. Quello è il momento della sua vita.
Nel cuore della notte il pullman arriva alla sua destinazione. “La Spagna di notte sembra uguale alla Germania,” pensa Michael. “Speriamo che domani mattina le cose cambino.”I ragazzi vengono spediti a dormire tutti insieme in un camerone unico, mentre le ragazze vengono mandate nelle piccola dependance appena sul fianco dell’ostello.Le luci vengono spente, con i ragazzi che continuano a bisbigliare sottovoce e tutte le loro parole appena percepibili sono concentrate a quella dependance, luogo misterioso in cui le ragazze staranno certamente:“Ballando nude,” secondo la versione di Mitchell. “Sulle note di qualche stupida canzone dei Tokio Hotel.”“Facendo lotta con i cuscini,” questo il parere di Franklin.“Truccando e pettinando Joan per farla apparire ancora più bella,” ovviamente il punto di vista del nostro Michael.Quello che i ragazzi non riescono neanche lontanamente a immaginare, è che mentre stanno sprecando fiato e fantasia a vuoto, le ragazze sono già tutte a passeggiare tra i campi assieme a Orfeo.Il mattino seguente la suora-capo dà la sveglia presto. Molto presto. I ragazzi sono tutti distrutti. Borsoni da viaggio sotto gli occhi. Franklin non ha più nemmeno voglia di fare lo scimpanzè. Mitchell si trascina come uno zombie, lamentando: “Non ho mai dormito così poco in vita mia.” Le ragazze invece sono tutte riposate e bellissime, soprattutto Joan.“Come diavolo faranno?” si domandano i ragazzi in coro.Michael la vede scendere giù dalle scale per andare a fare colazione e sente il suo profumo di fragola avvicinarsi e i suoi capelli sembrano così morbidi e i suoi occhi per un attimo lo guardano e Michael a quel punto rovescia il suo latte per terra e tutti si mettono a ridere forte: “Ah ah ah” ma a lui niente importa. È ancora lì perso in quegli occhi che quasi non si accorge che i suoi compagni stanno uscendo. Uscendo per andare al mare! Finalmente avrebbe visto il mare e nemmeno era la cosa che gli interessava di più in quel momento. Chi l’avrebbe detto appena poche insonni ore prima?Il sole picchia. Fa un caldo a lui sconosciuto. I raggi di sole gli penetrano la pelle candida da fantasmino Casper, arrossandola.“Vuoi che ti metta un po’ di crema sulla schiena?” gli chiede Franklin.“Sì, grazie. Sei molto gentile,” gli risponde Michael con un sorriso.

(fine 2a puntata di 4)