Speriamo che le città di provincia almeno si salvino da queste pericolose stravaganze, per non dire pazzie ripugnanti. Il sito Gialli.it ha pubblicato tempo fa un articolo che ivi riproponiamo sull’onda della spaventosa notizia di Oslo, dove un’insegnante d’asilo ha fatto assaggiare il proprio sangue ai bambini. Appetto a notizie il pacifico, astemio bevitore d’acqua pubblica rimane esterrefatto, in surplace. Quando queste balordaggini finiranno? Ecco l’articolo dedicato ai nuovi conti Vlad III.
Da Venezia a Milano. Ma anche in Emilia, o a Torino e Genova. Va di moda il sangue. Ma si badi bene. Non stiamo parlando di film, fotografie, mostre o giochi di ruolo. No. Proprio no. Da un po’ di tempo, e soprattutto in questo noioso inverno del 2012, senza un euro, senza lavoro ecc. ecc. qualcuno ha pensato bene che la ‘botta di vita’ non può che passare per un bel bicchiere di sangue umano. Alla maniera del buon conte Vlad III. Alla maniera di Dracula, per intenderci.
Sembra una pigra curiosità da giornali che non hanno molte notizie. E invece, questa storia del sangue, del vampirismo fai da te, è un fenomeno che comincia a preoccupare.
A parlarne, per la prima volta, è Giuseppe Bisetto, uno dei responsabili del Gris, il gruppo di ricerca sulle sette. Una persona seria, insomma. Lui questa storia l’ha sentita più volte, e non si è fatto una risata. Anzi.
In mezza Italia, soprattutto al nord, ci sarebbero locali notturni che dopo una certa ora farebbero circolare l’elisir di lunga vita, come un po’ di tempo fa girava l’assenzio. Calici di sangue, quasi sicuramente umano, reperito chissà dove, verrebbe offerto ai ragazzi come un una sorta rito propiziatorio per ottenere, forza, vigore, successo e soldi. Una vera e propria iniziazione, a quanto pare, che sta assumendo le dimensioni di un fenomeno preoccupante che va verso le logiche e le dinamiche delle sette sataniche.
Solo qualche giorno fa “quattro ragazzi trevigiani dai 17 ai 18 anni – racconta Bisetto – hanno confessato di aver partecipato a un rito del genere in un locale notturno del veneziano. Noi abbiamo segnalato ogni cosa alle autorità e adesso quel locale è chiuso da tempo. Il titolare, noto per essere un tipo stravagante, avvicinava i giovani clienti che riteneva più malleabili e li inoltrava al vampirismo. La prova cruciale era bere, dai dei comuni bicchierini di caffè, il suo sangue. In questo modo legava i suoi adepti, convinti di aver assimilato ogni suo potere, di riuscire così a ottenere i suoi soldi e il suo successo solo bevendo quel sangue. Di fronte a casi come questo è inutile parlare dei pericoli che si corrono a venire a contatto con il sangue altrui, delle malattie che si possono prendere dell’Aids. Purtroppo questo è un fenomeno in ascesa”.
Ora, dopo la denuncia di Bisetto altri casi simili sono stati segnalati in varie parti d’Italia. Difficle tracciare l’identikit del nuovo vampiro. Si tratta di ragazzi a caccia di emozioni facili facili, naturalmente. Non varrebe neanche la pena parlarne più di tanto. Ma forse una cosa bisognerebbe ricordarla. Bere sangue umano è rischioso. Molto rischioso.
Occhio, piccoli Vlad!
(23 novembre 2012)