Le serie tv britanniche riservano sempre grandi sorprese e "Misfits" o "The IT Crowd" insegnano, ma recentemente è andata in onda su MTV la prima puntata di una serie creata dallo scrittore inglese Charlie Brooker e che potrebbe essere definita come "la risposta europea a 'The walking dead' ". Non fosse che la serie in questione, "Dead Set", è stata trasmessa ben due anni fa dal canale inglese E4. L'argomento è sempre lo stesso dal momento che si parla di un invasione di zombi, ma per molti aspetti "Dead Set" è di gran lunga superiore al suo cugino statunitense: innanzitutto l'idea di fondo è semplicemente geniale dal momento che la trama di fondo racconta il tentativo di sopravvivenza dei concorrenti rimasti intrappolati nella casa del Grande fratello inglese durante lo scoppio della (presunta) epidemia. Nel corso della serie i riferimenti al grande George Romero, padre del filone "zombie movie", si sprecano, ma si tratta di omaggi proposti con occhio clinico e supportati da una regia consapevole ed equilibrata; la serie è caratterizzata da un realismo cupo e inquietante: le reazioni dei personaggi sono spesso disgustose ma ipoteticamente realistiche, dopotutto è nelle situazioni di estrema difficoltà che emerge il peggio (o il meglio) di ognuno e i caratteri proposti da Charlie Brooker sono umani fino in fondo, colmi di debolezze e pregi, ma che si comportano in modo plausibile. Non vedrete bellissime ragazze in grado di usare fucili a pompa con nonchalance, nessun eroismo campanilistico e nessun prode cavaliere che si getta nella mischia di zombie cannibali per permettere agli altri di salvarsi: vedrete persone spaventate e incapaci di difendersi, persone pronte a tutto pur di salvare la propria pelle anche a costo di sacrificare quella degli altri e soprattutto tanta, tantissima violenza. Si, perchè "Dead Set" è una serie europea, lontana dai canoni hollywodiani cui ci siamo abituati, cattiva fino al midollo ma anche commovente, ma per niente buonista. In un certo senso il regista Yann Demange riesce a condensare in cinque episodi da venticinque minuti l'uno (tranne il pilota che ne dura quarantatre) una storia densa di avvenimenti e carica di adrenalina, affidandosi ad un cast di attori credibili e rende alla perfezione quello che lo sceneggiatore Brooker ha cercato di fare: ha preso uno dei fenomeni più discussi e lobotomizzanti del momento, il reality show per eccellenza, e lo ha ribaltato infestandolo di violenza e cattiveria, forse facendone emergere il reale lato malato di cui nessuno vuole accorgersi, buttando il tutto sulla fantascienza e guardando la serie mi sono detto: "Finalmente qualcuno che ha capito la pericolosità culturale di certi fenomeni mediatici". Con "Dead Set" ci addentriamo in una dimensione carica di violenza, anche più di quello che ci si aspetterebbe e credo che nemmeno in certi film sugli zombi vedremo mai un cinismo e una critica alla società moderna come in questa serie: emblematica la scena in cui nella regia della casa ci sono gli schermi su cui passano immagini di distruzione causata dagli zombi (di cui ancora nessuno è a conoscenza) e l'unico problema che i personaggi si pongono è che forse verranno cancellati per dare spazio al telegiornale. Questo è "Dead Set": cattiveria e menefreghismo, lo specchio della società odierna,una serie che combina l'intrattenimento ad una forte critica sull'evoluzione dell'etica ai giorni nostri, se di etica si può ancora parlare, una serie in cui non proveremo pietà per i mostri cannibali che inseguono i personaggi, ma solo un profondo disgusto; la qualità registica e tecnica è impressionante e, data la brevità degli episodi, si può considerare il tutto come un lungo film e la serie è visionabile completamente nel giro di tre ore, il che è anche comodo. Assolutamente consigliato ai forti di stomaco e agli appassionati del genere. "E la persona che deve abbandonare la casa..." potrebbe essere chiunque.
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Le serie tv britanniche riservano sempre grandi sorprese e "Misfits" o "The IT Crowd" insegnano, ma recentemente è andata in onda su MTV la prima puntata di una serie creata dallo scrittore inglese Charlie Brooker e che potrebbe essere definita come "la risposta europea a 'The walking dead' ". Non fosse che la serie in questione, "Dead Set", è stata trasmessa ben due anni fa dal canale inglese E4. L'argomento è sempre lo stesso dal momento che si parla di un invasione di zombi, ma per molti aspetti "Dead Set" è di gran lunga superiore al suo cugino statunitense: innanzitutto l'idea di fondo è semplicemente geniale dal momento che la trama di fondo racconta il tentativo di sopravvivenza dei concorrenti rimasti intrappolati nella casa del Grande fratello inglese durante lo scoppio della (presunta) epidemia. Nel corso della serie i riferimenti al grande George Romero, padre del filone "zombie movie", si sprecano, ma si tratta di omaggi proposti con occhio clinico e supportati da una regia consapevole ed equilibrata; la serie è caratterizzata da un realismo cupo e inquietante: le reazioni dei personaggi sono spesso disgustose ma ipoteticamente realistiche, dopotutto è nelle situazioni di estrema difficoltà che emerge il peggio (o il meglio) di ognuno e i caratteri proposti da Charlie Brooker sono umani fino in fondo, colmi di debolezze e pregi, ma che si comportano in modo plausibile. Non vedrete bellissime ragazze in grado di usare fucili a pompa con nonchalance, nessun eroismo campanilistico e nessun prode cavaliere che si getta nella mischia di zombie cannibali per permettere agli altri di salvarsi: vedrete persone spaventate e incapaci di difendersi, persone pronte a tutto pur di salvare la propria pelle anche a costo di sacrificare quella degli altri e soprattutto tanta, tantissima violenza. Si, perchè "Dead Set" è una serie europea, lontana dai canoni hollywodiani cui ci siamo abituati, cattiva fino al midollo ma anche commovente, ma per niente buonista. In un certo senso il regista Yann Demange riesce a condensare in cinque episodi da venticinque minuti l'uno (tranne il pilota che ne dura quarantatre) una storia densa di avvenimenti e carica di adrenalina, affidandosi ad un cast di attori credibili e rende alla perfezione quello che lo sceneggiatore Brooker ha cercato di fare: ha preso uno dei fenomeni più discussi e lobotomizzanti del momento, il reality show per eccellenza, e lo ha ribaltato infestandolo di violenza e cattiveria, forse facendone emergere il reale lato malato di cui nessuno vuole accorgersi, buttando il tutto sulla fantascienza e guardando la serie mi sono detto: "Finalmente qualcuno che ha capito la pericolosità culturale di certi fenomeni mediatici". Con "Dead Set" ci addentriamo in una dimensione carica di violenza, anche più di quello che ci si aspetterebbe e credo che nemmeno in certi film sugli zombi vedremo mai un cinismo e una critica alla società moderna come in questa serie: emblematica la scena in cui nella regia della casa ci sono gli schermi su cui passano immagini di distruzione causata dagli zombi (di cui ancora nessuno è a conoscenza) e l'unico problema che i personaggi si pongono è che forse verranno cancellati per dare spazio al telegiornale. Questo è "Dead Set": cattiveria e menefreghismo, lo specchio della società odierna,una serie che combina l'intrattenimento ad una forte critica sull'evoluzione dell'etica ai giorni nostri, se di etica si può ancora parlare, una serie in cui non proveremo pietà per i mostri cannibali che inseguono i personaggi, ma solo un profondo disgusto; la qualità registica e tecnica è impressionante e, data la brevità degli episodi, si può considerare il tutto come un lungo film e la serie è visionabile completamente nel giro di tre ore, il che è anche comodo. Assolutamente consigliato ai forti di stomaco e agli appassionati del genere. "E la persona che deve abbandonare la casa..." potrebbe essere chiunque.
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