Quando Angharad mi ha mandato il messaggio con su scritto: “Tre parole: De Mari, seguito, novembre” , non potevo crederci. Invece mi ha dato conferma poco dopo e l’entusiasmo ha raggiunto l’apice.
Seguo la saga dell’Ultimo Elfo da quando andavo alle medie, perciò possiamo dire che è quasi passato un decennio … tanto tempo se si pensa che solo ora la serie raggiunge il sospirato epilogo con L’Ultima profezia del mondo degli uomini- L’Epilogo.
In realtà ogni libro ha una sua conclusione, a volte non proprio idilliaca e che mi ha spesso portato sull’orlo delle lacrime. In particolare il secondo libro della serie, L’Ultimo Orco, è stato il libro più commovente che abbia mai letto. Una scena in particolare mi ha fatto addirittura singhiozzare e ancora adesso non ho il coraggio di rileggerlo. Non lo dico per spaventarvi, ma i libri di Silvana De Mari sono così: commoventi fino alle lacrime. È una delle autrici italiane che apprezzo di più proprio per la capacità di coinvolgere il lettore e far amare i suoi personaggi tanto che quando muoiono, o quando finisce il libro, è come aver detto addio a delle persone reali.
Per questo sono così felice di sapere che il seguito, e per ora ultimo libro della saga dell’Ultimo Elfo, sia finalmente in libreria!
Se siete di Torino e vi interessa saperne di più, il 29 novembre ore 18,30 ci sarà la presentazione del libro alla libreria Mood di Piazza Carignano.
Per gli interessati ecco la trama (potete trovare altre informazioni sul sito dell’autrice):
Gli yurdioni hanno rimpolpato le loro file con bambini rapiti al mondo degli uomini. Uno di questi bambini Ariel ha portato nel loro mondo il sangue di Rankstrail e Rosa Alba e il ricordo del giocattolo elfico per eccellenza: la trottola che riproduce la spirale aurea, il simbolo dell’infinito. Gli yurdioni marciano compatti, ma nelle loro file marcia Kail, yurdione della stirpe di Rankstrail con una trottola nascosta nella giubba lisa. Grazie a un’ antica profezia dettata da Arduin il Signore della Luce mezzo millennio prima, gli uomini risolleveranno la testa, la dignità sarà ritrovata la libertà rinascerà.
Il soldato più disprezzato della sua armata, una giovane donna di costumi discutibili, un bambino piagnucoloso, uno straordinario raccontatore di menzogne sono i quattro artefici della risurrezione, perché quando il male travolge il mondo, chiunque può essere quello che fa la differenza. Alla fine alche gli yurdioni saranno salvati, perché anche loro sono fratelli.
Alaisse