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L’ultimo giorno di Berlusconi? Totoministri per il Governo Monti (che rimarrà anche in caso di elezioni anticipate)

Creato il 12 novembre 2011 da Candidonews @Candidonews

L’ultimo giorno di Berlusconi? Totoministri per il Governo Monti (che rimarrà anche in caso di elezioni anticipate)L’ultimo giorno di Berlusconi? Totoministri per il Governo Monti (che rimarrà anche in caso di elezioni anticipate)

Il DL sulla stabilità, dopo l’approvazione del Senato, è in votazione alla Camera. Entro stasera l’approvazione e le successive dimissioni di Berlusconi. In serata le consultazioni di Napolitano che domani (o anche nella nottata di oggi, prevedo io) dovrebbe dare l’incarico al Professor Monti di formare il nuovo governo.

Ma…. c’è un ma grosso come una casa. Il Premier tentenna, in queste ore è a colloquio con Mario Monti e starà ‘contrattando’ un eventuale appoggio al nuovo esecutivo (niente patrimoniale in cambio del voto di fiducia? salvacondotto per le sue aziende e per la sua persona?)

Ieri si era parlato di nomi alternativi, Alfano o Dini, per mantenere unita la coalizione di centrodestra. Il centrosinistra ed il terzo polo sembrano invece coesi sul nome dell’ex commissario europeo. Anche Di Pietro è tornato a piu miti consigli, dopo le proteste della sua base e le minacce di ‘alleanza a rischio’ da parte dei Democratici.

Su La Stampa scrivono di un Berlusconi irato:

«Tutto posso accettare – ha ripetuto nella girandola convulsa degli incontri a Palazzo Grazioli -, ma non di essere umiliato. Prima ancora che io mi sia dimesso e di fare le consultazioni con i capigruppi della maggioranza uscita dalle urne, stanno facendo tutto al Quirinale, programma e squadra di governo, e noi non ne sappiamo nulla. Nemmeno quando dura questo governo».

Il weekend dell’orgoglio è gonfio di rabbia e di paura. Rabbia per il fatto che il vero giro di consultazione Napolitano lo stia facendo con Monti, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. E con Obama, Merkel e Sarkozy. Rabbia perché «ci stanno mettendo i loro amici». Rabbia perché il governo dei tecnici escluderebbe dalla squadra Gianni Letta, il quale ci sarebbe rimasto molto male con lo stesso Capo dello Stato (ieri il sottosegretario ha lasciato Palazzo Grazioli scuro in volto). Rabbia per dover ingoiare il rospo Monti, mettendo a repentaglio l’unità del Popolo della libertà e l’alleanza con la Lega. Bossi è stato chiaro con il Cavaliere, ed ecco la paura matta di Berlusconi. «Se ti infili in questa operazione – gli ha detto il Senatur – non ne esci vivo e puoi dimenticarti che alle prossime elezioni staremo insieme».

Monti in ogni caso. Fiducia ampia, risicata o senza fiducia
Alla fine Napolitano procederà con l’incarico per Mario Monti e credo che il professore rimarrà alla guida del governo in ogni caso. Non sarà un mandato esplorativo quindi (come lo fu quello di Marini nel 2008 dopo la caduta di Prodi). Monti non si limiterà a consultazioni con i partiti per cercare ‘i numeri’. Darà la sua lista, formerà il suo governo e si presenterà alla Camere per il voto di fiducia, anche nel caso Berlusconi dica di no all’ultimo minuto.

L’ampiezza della maggioranza parlamentare determinerà la durata del Governo. Una fiducia ‘bipartisan’ che coinvolga centrosinistra, terzo polo e Pdl, darebbe a Monti un mandato ampio e durevole, spingendosi forse sino al 2013. Una fiducia ‘risicata’ costringerebbe l’esecutivo a prendere solo le decisioni immediate, traghettando il paese ad elezioni anticipate nei primissimi mesi del 2012. Una eventuale mancanza della fiducia consentirebbe comunque a Monti di guidare il paese alle elezioni di gennaio, estromettendo  in ogni caso Berlusconi dalle stanze dei bottoni.

Indiscrezioni dicono che il Governo dovrebbe avere solo Ministri Tecnici. Grazie al cielo aggiungo io!

Da Repubblica.it:

Guido Tabellini, professore di economia presso l’università Bocconi al dicastero di via XX Settembre, Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all’Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture, Cesare Mirabelli alla Giustizia, Giuliano Amato agli Esteri, Enzo Moavero sottosegretario alla presidenza del Consiglio: secondo quanto apprende l’Agi da fonti ben informate dovrebbero essere questi i nomi che Mario Monti vorrebbe portare al governo. Solo tecnici, nessun politico, d’accordo con il presidente della Repubblica.


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