Magazine Cinema

L’ultimo samurai

Creato il 11 luglio 2013 da Alexcorbetta

L'Ultimo_Samurai

Nathan Algren (Tom Cruise), reduce di guerra e alcolizzato, viene assunto per addestrare l’esercito giapponese alle nuove tecnologie militari. L’obiettivo è contrastare la ribellione condotta da alcuni samurai comandati da Katsumoto (Ken Watanabe). Ferito durante la prima battaglia, vinta facilmente dai ribelli, Algren viene catturato e condotto nel villaggio dei ribelli. Il tempo trascorso in prigionia fornisce al soldato l’occasione per riflettere sulla sua vita, di varie discussioni tenute con Katsumoto e soprattutto gli dà modo di trovare una nuova ragione per vivere …

Raccontato dal punto di vista del soldato americano, il film è basato sull’insurrezione dei samurai condotta da Takamori Saito contro il governo imperiale giapponese durante il periodo Meiji (1868-1912). Quest’ultimo fu un periodo di fervida rivoluzione che vide il Giappone emanciparsi in pochissimo tempo dall’antico e arretrato paese che era fino a diventare una evoluta potenza economica. La rivoluzione vissuta è visibile soprattutto all’inizio del film durante l’arrivo del protagonista in Giappone. La lotta fra passato e presente permea tuttavia la pellicola nella sua interezza. La ribellione dei samurai ha origine dall’essere in disaccordo con una scelta che vuole rinnegare la storia e le tradizioni giapponesi, non vuole andare contro l’autorità imperiale ma anzi vuole servirla come nei secoli passati ha sempre fatto

“Se l’imperatore vuole la mia morte, non ha che da chiederla”

I discorsi fra Katsumoto e il capitano Algren e i due personaggi stessi sono ulteriore rappresentazione di questo incontro-scontro. Il risultato è qualcosa di positivo, una crescita soprattutto per il secondo, capace di trovare una pace persa anni fa e cercata inutilmente fino ad allora. Il leader dei samurai mostra al soldato americano il suo mondo, gli apre le porte e lo accoglie alla disciplina del guerriero giapponese; in risposta ottiene informazioni sulla realtà americana e cosa ancor più importante l’amicizia e il rispetto di un uomo alla sua pari. Il capitano Algren è il narratore della storia e parte egli stesso della trama raccontata. Il dramma e la sofferenza provati permeano la pellicola mentre il suo percorso lungo la prigionia – una prigionia che in realtà é essa stessa viaggio in un mondo a lui sconosciuto – e la battaglia finale mostrano la sua catarsi da anima dannata a un individuo riappacificato con il proprio passato e i peccati commessi.

“Tu hai riconquistato il tuo onore … lascia che io muoia con il mio”

Mi mancheranno le nostre conservazioni”

L’ultimo samurai è il racconto di un pugno di uomini che decidono di combattere fino alla morte per preservare tradizioni millenarie da un progresso troppo aggressivo per loro. Questo è ciò che appare in superficie, se osserviamo in profondità cogliamo un invito alla pace e alla spiritualità, a rispettare il diverso e l’opposto aprendoci ad essi.

“Quando tu sei giunto qui … eri mio nemico”.

I due attori principali del film, inutile dirlo, sono Tom Cruise e Ken Watanabe.

Il secondo ha raggiunto fama internazionale grazie a questo film. Il suo è il ruolo del capo rivolta, fedele servitore dell’imperatore e insegnante sotto certi punti di vista del capitano americano, un’interpretazione che lo ha portato a essere candidato all’Oscar come Miglior Attore non protagonista senza vincerlo, sconfitto da Tim Robbins e dal film Mystic River. Anche se subisce dei cambiamenti durante la storia e si apre alla cultura e alla mentalità di Algren, Katsumoto rimane fermo nelle sue convinzioni fino a decidere di uccidersi dopo la battaglia, aiutato dall’americano.

Cruise è un attore migliore di quello che molti pensano, non estraneo a diverse candidature e vittorie di premi internazionali. Algren è un uomo che soffre, distrutto prima dalla strage di indiani compiuta e poi dall’alcool. Non ha un motivo per vivere. La salvezza coincide con quelli che inizialmente erano solo altri nemici da uccidere

“Per cinquecento dollari al mese uccido chiunque…”

ma che diventano un popolo e un mondo da amare e proteggere a costo della vita, trovando maggior dignità e bontà in loro che non nei suoi stessi compatrioti.

Una delle scene principali del film? Katsumoto si presenta di fronte all’imperatore e ai suoi ministri. Inizialmente li ringrazia per essere lì, in seguito inizia una discussione ovviamente incentrata sulla ribellione in atto che si conclude con il leader dei samurai che accusa i suoi avversari di essere delle prostitute e di aver venduto l’onore e il paese al progresso e (in special modo) ai propri interessi personali. Sarò l’unico a pensare ai nostri politici guardando questa parte del film?



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines