Sugamo, il parco Rikugien e poi un viaggio lungo i binari della vecchia linea Toden – Arakawa
Tutti i viaggi sono anche viaggi nel tempo (Paul Theroux)
E’ il mio terzo viaggio in Giappone, è il 2012 e so ancora così poco di questo Paese che ho appena iniziato a scoprire. Ma ho appena vissuto un momento di perfezione. C’è una foto che mi ricorderà questa mezz’ora, mentre prendo un maccha con due mie amiche in un freddo pomeriggio di gennaio al parco Rikugien. Osservo la delicatezza di questo giardino, raccolto intorno a un laghetto, il cielo pesante che non fa altro che rendere più brillante il verde, gli alti palazzi in lontananza che sembrano appartenere a un’altra dimensione. E’ uno di quei momenti perfetti, che, imparerò, questo Paese sa regalare in modi inaspettati. Del resto, mentre accarezzavo il dorso di Tokyo lungo la linea ferroviaria Yamanote, nulla mi preparava alla semplice bellezza di questo parco fra i palazzi.
Al Rikugien (foto di Patrick Colgan, 2012)
Mentre prendo un tè al Rikugien
(foto di Patrick Colgan, 2012)
Il Rikugien è considerato uno dei più bei parchi di Tokyo By Nesnad (Own work)
CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons
A Sugamo
Mentre comincia a fare buio attraversiamo la via principale di Sugamo, jizo-dori. E proprio per la statua di jizo che si ritiene dotata di poteri taumaturgici che questo quartiere sull’arco nord della linea Yamanote cominciò a essere frequentato dalla terza età. Un tempo jizo-dori era sulla Nakasendo, la strada che collegava Edo a Kyoto. Ora è l’Harajuku degli anziani, così venne battezzata tempo fa in un ardito paragone con il quartiere delle mode più giovani e bizzarre. Questa zona è famosa per i negozi immutati da decenni, i vestiti un po’ datati da pensionato e soprattutto per le mutande rosse portafortuna, che sventolano come bandiere davanti ai negozi.
Qui ci sono tanti anziani, ma non così numerosi come si dice, almeno non oggi. La città però è diversissima da come appare a Shinjuku o Shibuya. E’ come se il tempo scorresse a una velocità diversa in zone differenti del mondo e delle città. Certe parti, certi angoli resistono al mutamento ed è per questo che mi sento scivolato a trent’anni prima. Questa sensazione continua quando Tomomi e Ayano scelgono il mezzo che ci riporterà verso zone più centrali.
Sugamo (foto di Patrick Colgan, 2012)
Sugamo (foto di Patrick Colgan, 2012)
L’ultimo tram
Alla piccola stazione di Sugamo-Shinden arriva un vecchio tram sferragliante, nulla a che vedere con i treni che sfrecciano nelle gallerie qualche metro sotto i nostri piedi. Si riempie subito. E’ una strana sensazione, alla quale non sono abituato: a Bologna i tram non c’erano già più quando sono nato, forse è per questo che mi stupisco. Ma questo è uno strano ibrido. Sembra di essere su un lento treno che segue una normale linea ferroviaria e che poi improvvisamente si tuffa in mezzo al traffico e alle persone. Provo a scattare qualche foto, ma la batteria della mia macchina si è esaurita.
Naturalmente si scarica la macchina fotografica
E devo usare l’ipod, al buio
Scopro che questa è la linea Toden – Arakawa, risale al 1974 e rappresenta gli ultimi 12 chilometri rimasti dei tram di Tokyo, che un tempo avevano linee molto più estese. La linea passa da Arakawa, Sugamo, Otsuka, Waseda (dove c’è l’università, a Shinjuku).
Il suo tracciato spesso non è sulle guide, non è sulle cartine, anche perché non tocca grandi i più importanti siti turistici. Ma questa linea è integrata nel sistema di trasporto di Tokyo: funzionano le tessere prepagate Pasmo e Suica e i suoi orari appaiono nell’impagabile Hyperdia, il fondamentale sito per orientarsi nel labirinto dei trasporti giapponesi. Non è un vero segreto l’esistenza del tram, ma è ben custodito. Quasi che parlarne troppo potesse far sparire questa vecchia linea, così datata e allo stesso tempo così amata da molti abitanti di Tokyo.
Linea Toden Arakawa
By Rs1421 (Own work) CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons
Di norio nakayama from saitama, japan (都電荒川線フォトウォーク – Toei Streetcar (Toden) Arakawa Line)
CC BY-SA 2.0attraverso Wikimedia Commons
Un giorno sui binari
Il blog ‘Life to reset’ propone (in inglese) una giornata sui binari, un itinerario lungo la linea utilizzando il pass giornaliero da 500 yen. E’ una splendida idea che mi secca non avere avuto per primo. E’ affascinante toccare le zone un po’ fuori mano collegate da questo tram, fra cui il parco di Asakuyama e il cimitero di Zoshigaya, dove riposa il grande scrittore Natsume Soseki. E’ un’idea per il mio prossimo viaggio a Tokyo.
Linea Toden – Arakawa
By PekePON (Photo taken by PekePON. / 投稿者PekePONが撮影)
CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Link utili
La linea Toden – Arakawa (su Wikipedia)