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L’Umbria va in Quad con Luca Lanterna

Creato il 31 gennaio 2014 da Tipitosti @cinziaficco1

Dodici mesi nella terra dei Canguri, il viaggio in quattro Stati, il rientro in Italia, il lavoro sicuro per cinque anni, poi la cassa integrazione.

Ma ad arrendersi, Luca Lanterna, nato nel ’78 a Marsciano (PG), ex giocatore di rugby, non ci pensava proprio. Si è rimboccato le maniche e nel giro di qualche anno ha aperto uno dei parchi quad più grandi d’Italia a Montebuono di Magione (Pg), nel parco del Lago Trasimeno

L’Umbria va in Quad con Luca Lanterna
“Presa la maturità classica – dice -  e terminato il servizio militare, sono partito per un giringiro, come diceva Mister Crocodile Dundee, in Australia. Volevo vedere un po’ di mondo e capire chi fossi e cosa volessi davvero. Sono atterrato con 30 euro in tasca ed un biglietto di sola andata. Sono rimasto per un anno, poi ho iniziato a viaggiare con l’ autostop, a lavorare. Continuavo a  giocare a rugby. Rientrato, dopo alcuni lavoretti saltuari, mi sono iscritto ad un corso come Tecnico Superiore per l’Organizzazione ed il Marketing del Turismo integrato, durato circa due anni, all’Università dei Sapori di Perugia.  Ho fatto uno stage presso aziende interessate al mio profilo e alla fine sono stato assunto da Umbria Incoming Service, un’agenzia di viaggi. Lì ho lavorato per quasi 5 anni”.

Poi cosa è successo?

L’azienda ha chiuso i battenti dopo un lungo periodo di cassa integrazione.

Hai avuto, però, la capacità di ricominciare!

Ne ho avuto la necessità, non la capacità. Il tempo della cassa integrazione è servito per mettere da parte l’importo necessario al mio progetto. Non ti dico quanto ho faticato per comprare il mio primo quad, un Arctic Cat, che ancora ho con me. Ricordo che lo vidi su un sito di acquisti online e ne fui subito folgorato. Mi dissi che avevo fatto la scelta giusta.

Chi ti ha dato l’idea?

Il mio sesto senso. A quei tempi non pensavo di creare un centro noleggi. I quad erano pochi e molto costosi. Ma nel mio “giringiro” in Australia – dove, invece, i quad sono diffusi – mi ero accorto che venivano usati molto, soprattutto nell’Outback, anche dai pastori, quando devono seguire migliaia di capi di bestiame. Cominciai a cercare i soldi. Mi feci fare un prestito per l’acquisto del mio primo quad. Dovevo pur iniziare. Mesi e mesi alla ricerca di una possibilità di finanziamento. I circuiti bancari, ovviamente, sono chiusi per chi si presenta senza garanzie, giovane e disoccupato. Nessuno voleva scommettere su di me. In Italia, si sa, non ci sono business angel e quasi mai si dà fiducia ad un giovane e alla sua idea. Viviamo in un sistema politico ed economico ingessato. Iniziai a navigare su internet. Una fortuna. Scoprii la possibilità di un finanziamento con il Bando per il Microcredito, destinato alle Startup di Giovani con meno di 35 anni. Una gioia immensa. Potevo iniziare.  L’investimento complessivo è stato di circa 15 mila euro.

Oggi in quanti lavorate?

Al momento il 90% del lavoro (marketing, contabilità, noleggi, consegne, officina) lo svolgo io. Mi faccio aiutare nell’emergenza da tre persone. Ma sto pensando di assumerne altre.

Quanto è grande il parco quad?

L’Umbria va in Quad con Luca Lanterna

Abbiamo 15 mezzi, tra Quad e Side-by-side (Razor e Buggy). E’ di sicuro uno dei più grandi parchi quad in Italia. La qualità dei mezzi è molto alta. Puntiamo a diventare i più grandi in Italia, affiancando l’attività di noleggio per grandi eventi. Nel frattempo stiamo superando gli obiettivi di fatturato prefissi. Oggi i proventi dell’attività vengono reinvestiti in azienda per migliorare servizi e parco macchine. Ci affanniamo ogni giorno per ampliarci e promuovere ancora di più il nostro brand Umbria in Quad. Le stiamo pensando tutte. Tra breve daremo la possibilità a giovani imprenditori di partire con un’attività di noleggio come la nostra, con la nostra assistenza e le nostre macchine, a costo zero e con una sottozona in esclusiva.

In un futuro un po’ più lontano?

Beh, il parco quad potrebbe raggiungere i 3/4 punti di affiliazione per un totale di 40/50 veicoli. Una squadra importante. Unica in Italia. Aggiungo anche che lo sviluppo dell’attività si muove anche nel campo della personalizzazione veicoli.

Cioè?

Penso, ad esempio, ai nostri quad per la Protezione Civile e i vigili del fuoco, oltre ai disabili in carrozzella. Potremmo creare una miniflotta ben attrezzata per accogliere e far divertire anche ragazzi e ragazze con problemi motori. Stiamo anche cercando la location ideale per aprire una scuola di guida quad ufficiale e riconosciuta dalla federazione sportiva.

Quanto il parco quad aiuta il turismo sul lago Trasimeno?

Il parco del Trasimeno rappresenta un’occasione mancata di sviluppo ambientale, un fattore di regresso ambientale.

Perché?

L’Umbria va in Quad con Luca Lanterna

Il territorio non viene sfruttato bene. C’è una serie infinita di restrizioni. Il parco quad, invece, si sta dimostrando un eccezionale strumento di destagionalizzazione turistica. poiché consente di sfruttare il territorio sempre. Quindi anche in inverno.

Hai numeri in questo senso?

Fonti certe ce ne sono sempre poche, ma posso dire che sono tante le aziende in difficoltà che in questa zona stanno chiudendo. Noi siamo in controtendenza e attiriamo molti turisti.  Il quad, inoltre, è una risorsa, perché permette un monitoraggio costante di aree per loro natura difficilmente accessibili. Nella nostra attività di pattugliamento abbiamo registrato e denunciato depositi di rifiuti nei boschi. Cerchiamo di mantenere il bosco e i suoi spazi puliti da batterie, buste e bottiglie di plastica abbondanti.

Ti senti un tipo tosto?

Assolutamente sì. E’ stata dura. Ma sono qui.

Un consiglio a chi ci sta leggendo, ha un’idea, ma ha paura di realizzarla?

Conosci te stesso.  E’ importante capire cosa si è, cosa si vuole, quali sono le proprie attitudini. Ci si deve muovere verso quello che amiamo fare, verso i nostri sogni, diversamente non troveremo mai l’equilibrio e la felicità. Poi occorre definire gli obiettivi in base alle risorse che si hanno. Non bisogna aver fretta di crescere. E poi, non rinunciare mai alla formazione e alla esperienza. Anche all’estero.

Per chiudere?

Non dovete mai mollare e mai piangervi addosso. Una soluzione si trova sempre. Vedrete, ce la farete anche voi!

                                                                                                                           Cinzia Ficco


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