L’unica rivista che non utilizza carta (la liberta’ e’ sul bordo)

Creato il 28 ottobre 2010 da Mflarte

Spiccioli è la sola rivista d’arte contemporanea che è essa stessa opera d’arte. Si tratta, infatti, di una rivista che è anche oggetto e scultura.Se le riviste tradizionali sono destinate a diventare carta straccia, Spiccioli resta!Spiccioli è realizzata da un collettivo di giovani che preferisce restare nell’anonimato; ribalta tutte le regole dell’editoria classica. 

Non ci sono argomenti prestabiliti, né punti fermi.Spiccioli sono frasi stampigliate sulla terra con caratteri tipografici; le sue sono pagine da leggere e palpare, ma anche da mangiare e odorare: i testi sono scritti solo sul bordo,  invertendo il legame tra orizzontale e verticale.La redazione si trova su un’isola, è un laboratorio di ceramica a cielo aperto che cuoce i numeri in una sola notte e imprime i caratteri sulla materia viva, regalando nuova profondità, fisica e mentale, alla scrittura. Nel contemporaneità in cui tutto il sapere umano passa all’interno della rete, Spiccioli  si presenta con un carattere tipografico dotato di un volume ben definito e di una viva presenza nello spazio.Sono 3 i numeri della rivista fino usciti: Biscotti, Borsetta e Carta igienica a bomba-spaccali. 

Ogni edizione, che non ha una cadenza definita (il processo creativo non è organizzabile!)è realizzata in quindici esemplari, reperibili unicamente all’interno del sito acronimo.org. Il messaggio di Spiccioli è: io non ho idea, tu non hai idea, egli non ha idea, noi non abbiamo idea, voi non avete idea, essi non hanno idea. Spiccioli è un progetto acronimo.orgSpiccioli  si ispira alla rivista oggetto concepita da Ettore Sottsass attraverso le “ceramiche libro”.Il terzo numero di Spiccioli Carta igienica a bomba-spaccali  verrà presentato in anteprima giovedì 28 ottobre alle h. 19.00 presso Erastudio Apartment Gallery, Via Palermo 5, MilanoLa mostra Senses  ed il progetto  Spiccioli condividono l’interesse per una fruizione dell’arte attraverso tutti e cinque i sensi, sviluppando inaspettati rapporti sinestetici tra gli stessi.


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