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L’unico bandolo

Creato il 21 ottobre 2011 da Malvino
Andarsi a rifugiare nel luogo in cui si è nati quando non si ha più alcuna via di scampo mi richiama alla mente, in due soli passaggi, la sepoltura del cadavere in posizione fetale presso tante civiltà primitive, che per i più sarebbe da interpretare come il desiderio del ritorno al grembo della terra che ha dato la vita e per altri – uno per tutti, Mircea Eliade – indicherebbe il predisporsi ad una rinascita. Non so quanta importanza possa aver avuto questo istinto per la Sirte di Muammar Gheddafi o la Tikrit di Saddam Hussein, anzi, penso che molto probabilmente la scelta sarà stata motivata da ragioni tutte pratiche e d’altra parte facilmente comprensibili. Tuttavia non è per le stesse ragioni – se ridotte all’essenziale – che il nostro profondo immagina l’utero materno come il luogo più sicuro?Ecco, forse questo è l’unico bandolo di compassione che possiamo tirare dal groviglio di orrore nel quale un tiranno avvolge la sua vita, che ha sempre giusta soluzione nella morte violenta, checché si dica per buona educazione: si tratta pur sempre di un uomo e, pur avendo voluto farsi nemico dei suoi simili, fino a farsi disumano, spesso con determinazione bestiale, non ha potuto tradire fino in fondo la sua specie. Anche quando il delirio lo ha portato a sentirsi un dio, infine gli scappa sempre un “mamma!”.

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