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L’Unione Europea contro gli evasori

Creato il 23 settembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

La Cassazione conferma le direttive dell’Unione Europea: i processi a carico degli evasori dell’IVA non andranno più in prescrizione nei limiti della legge ex Cirielli.

L'Unione Europea allunga i processi per i reati tributari. Photo credit: marta.b / Foter / CC BY-SA

L’Unione Europea allunga i processi per i reati tributari.
Photo credit: marta.b / Foter / CC BY-SA

L’evasione fiscale è sicuramente una delle piaghe più dolorose che affliggono il nostro Paese, nonchè il motivo per cui l’Unione Europea spesso stenta a fidarsi dei governi italiani. Forse è proprio questa una delle cause del pronunciamento del parlamento del Lussemburgo a favore di una nuova legge che rivoluzionerà completamente i processi per evasione dell’Imposta Valore Aggiunto. La direttiva dell’Unione Europea sancisce infatti la disapplicazione della legge ex Cirielli, che regolamenta i limiti temporali entro cui i procedimenti devono andare a sentenza. La motivazione di tale decisione è immediata: spesso i processi per evasione dell’IVA superano di gran lunga questi limiti e vanno in prescrizione, rendendo impossibile la punizione dei colpevoli.

Secondo la vecchia legge i reati tributari vanno in prescrizione dopo sei anni e solo in alcuni casi i processi possono essere allungati di un altro anno e mezzo. Data l’insufficienza del tempo messo  disposizione dei giudici, l’Unione Europea ha dichiarato l’ex Cirielli incompatibile con il diritto comunitario. Inevitabilmente il dibattito si è subito scatenato in Italia, dove la Corte d’appello di Milano ha chiamato in causa la Corte Costituzionale allo scopo di verificare se a sua volta il provvedimento dell’Unione Europea sia compatibile con la nostra Costituzione.

I giudici di Milano contestano la disapplicazione dell’ex Cirielli in quanto in contrasto con il principio di legalità sancito dall’articolo 25 della Costituzione, per il quale “nessuno può essere punito se non in forza di una legge entrata in vigore prima del fatto commesso“. Secondo la nuova direttiva dell’Unione Europea, che allunga i termini processuali, gli imputati potranno essere condannati per fatti che, in base alla legge in vigore quando sono stati commessi, sarebbero caduti in prescrizione. Per questo il 18 settembre i giudici lombardi hanno rimesso gli atti alla Consulta.

M.B.

Tags:cirielli,corte suprema di cassazione,evasione,imposta valore aggiunto,iva,processo,Unione Europea

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