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L’unità non è solo quella italiana

Creato il 16 marzo 2011 da Simone D'Angelo @SimonDangel
Manifestazioni a Gaza, Ramallah e Betlemme per l’unità della Palestina
L’unità non è solo quella italiana

Manifestazione di donne palestinesi per l'unità nazionale

Decine di migliaia di giovani palestinesi mobilitati da Facebook e Twitter e galvanizzati dalla vittoria di quella che chiamano l’”Intifada egiziana”‘, sono scesi in piazza a Gaza, Ramallah e Betlemme per chiedere la fine della divisione tra Hamas e Fatah, considerata uno dei principali ostacoli all’indipendenza del popolo palestinese. Per gli organizzatori si tratta soltanto di un inizio ma sono in molti a coltivare la speranza che dalle manifestazioni di ieri possa scaturire un vero e proprio movimento di rivolta.

È proprio nel timore di questa eventualità che Hamas e Fatah hanno cercato di cooptare l’iniziativa, per controllare le proteste ed evitare che la Palestina possa seguire le sorti di Egitto e Tunisia. Una manovra che non è piaciuta agli attivisti, i quali rivendicano la completa autonomia rispetto a entrambi i partiti politici. «Siamo qui per mostrare la nostra coesione. Vogliamo sventolare la bandiera palestinese, non quelle delle altre fazioni», ha commentato Mahammad Mattar, uno degli organizzatori.

Nella sola Gaza si parla di un’affluenza che va dalle 10 alle 100mila persone. I dimostranti hanno scandito slogan come «Vogliamo la fine delle divisioni». Alcuni di loro avevano scritto “Hamas” su una guancia e “Fatah” sull’altra. Minore la partecipazione a Ramallah, dove il fulcro della protesta è stata Piazza al-Manara.

Anche Betlemme è scesa in piazza: in 1.500 si sono uniti alle manifestazioni per la fine della divisione politica palestinese. Tra questi, studenti universitari, donne, anziani e un gruppo di palestinesi feriti dalle forze militari israeliane. I dimostranti, riuniti in Piazza della Natività, hanno protestato fino alla scorsa notte.

La determinazione dei giovani palestinesi non nasce soltanto da un desiderio di unità nazionale, in gioco c’è la stessa autonomia del loro Paese. In molti, infatti, ritengono che l’unificazione politica sia fondamentale per mettere fine una volta per tutte alla decennale occupazione israeliana. I rapporti diplomatici tra Gaza e la Cisgiordania si sono interrotti definitivamente nel 2007, quando Hamas ha assunto il controllo della Striscia dopo aver vinto le elezioni. Un «sanguinoso colpo di Stato», secondo il partito di Abu Mazen. Da allora i due governi rivali non sono mai arrivati ad una mediazione.

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