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"L’Universo è Dentro di Noi" di Brian Clegg

Da Risveglioedizioni
È composto di detriti del Big Bang, popolato da miliardi di parassiti, nasconde vere e proprie trappole quantistiche e ha più connessioni di quanti sono gli atomi dell’Universo: è il corpo umano, una personalissima guida turistica alla scoperta dell’Universo...
Parlando di scienza, è facile cadere nella tentazione di pensare a qualcosa di lontano, di cui si occupa un nugolo di esperti che lavora chissà dove. Magari in un laboratorio arredato da strane apparecchiature o da macchine gigantesche e ipertecnologiche come il Large Hadron Collider del CERN. In realtà, abbiamo tutti un laboratorio personale a disposizione: il corpo che indossiamo. Cuore, muscoli e polmoni. Una struttura di estrema complessità e il cui funzionamento dipende da tutti i molteplici aspetti della scienza e della natura. A ricordarci che i meccanismi del nostro corpo sono strumento perfetto per esplorare la scienza dell’Universo è Brian Clegg: classe 1955, prolifico divulgatore scientifico inglese, formazione in fisica sperimentale, da anni si dedica alla comunicazione della scienza per il grande pubblico sulle reti della britannica BBC. Le edizioni Dedalo portano in libreria il suo ultimo lavoro: L’Universo dentro di noi. Il corpo umano: una guida turistica alla scoperta del cosmo (traduzione di Valentina Schettini, pagg. 272, € 16,00). “Mettetevi in piedi di fronte a uno specchio, magari A figura intera, e osservatevi bene. Non rivolgetegli il solito sguardo di sfuggita, fate molta attenzione a quello che vedete. Un po’ di imbarazzo potrebbe avere la meglio, perché probabilmente comincerete a notare tutti i vostri difetti, come quei centimetri di troppo sul girovita”, scrive l’autore in apertura del testo. Accidenti, che crudeltà. Non bastava l’estate imperante e l’imbarazzo per la prova costume che tocca ad ogni natante nell’affrontare la passerella che porta sotto l’ombrellone, in spiaggia? “Ma non è questo il punto della discussione. Vorrei che vi concentraste sull’essere umano davanti a voi”, precisa Clegg. L’invito è a considerare le mani, il cervello, gli occhi come punto di vista privilegiato sull’Universo e le leggi che lo regolano. È così che il corpo umano può diventare osservatorio e laboratorio per esplorare gli aspetti più suggestivi di cosmologia, fisica quantistica, chimica e biologia. Le risposte alle causa di un’indigestione e all’enigma del Big bang potrebbero nascondersi in quell’unica struttura dalle dimensioni ridotte che ci portiamo appresso ciondolando. Contenuti molto vari, sempre affrontati con stile semplice, divertente, senza formule né tecnicismi, rendono la lettura del saggio di Clegg davvero piacevole. Schede di approfondimento a corredo del testo illustrano semplici esperimenti da fare in casa, piccoli test psicologici e sorprendenti analisi statistiche. Potreste scoprire, ad esempio, che Ludwig Feuerbach, il celebre filosofo tedesco, aveva anche troppa ragione ad affermare: siamo ciò che mangiamo. Prima di essere animali o piante, una parte dei nostri atomi era nell’aria; se andiamo abbastanza indietro nel tempo, potremmo scoprire che alcuni di essi appartenevano ad altri esseri umani e che il nostro corpo oggi contiene atomi di regine, nobili guerrieri e giullari di corte. “Gli atomi che componevano Marilyn Monroe non hanno ancora avuto il tempo di spargersi nel mondo fino a entrare nel corpo di ciascuno di noi”, mette le mani avanti Clegg. Anche se “andando avanti di qualche centinaio di secoli, potremmo essere abbastanza sicuri che le molecole di Marilyn siano dentro ogni corpo umano”. Con un evidente beneficio per la silhouette di ciascuno, azzardiamo. La scienza non è più qualcosa di freddo e lontano, ma entra finalmente nel quotidiano e svela ai lettori tutta la sua incredibile bellezza. Nel testo è presente più di un riferimento al sito on-line che Clegg ha popolato durante la stesura del libro – www.universeinsideyou.com – e seguendo le istruzioni riportate all’interno del testo si possono vedere e apprezzare i contributi video sugli esperimenti citati. Buona lettura e buona navigazione, insomma. Fonte: www.media.inaf.it

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