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L’uomo che cadde sulla Terra – Nicolas Roeg

Creato il 10 ottobre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

10 ottobre 2011 di Lascia un commento

L'uomo che cadde sulla Terra
Ho due segreti da rivelare su questo film.
Il primo e’ che non l’avevo mai visto prima ed e’ strano considerando che musica e cinema sono due grandi mie manie, il secondo e’ che quando usci’ nel 1976, passarono in Rai una specie di anteprima, diciamo un trailer con la scena in cui Bowie mostra il suo vero aspetto e i miei otto anni si spaventarono al punto da non farmi dormire per un paio di notti.
Vorrei comunque tranquillizzare il Moige e tutti i suoi cavalieri che malgrado questo piccolo incidente, sono cresciuto forte, robusto e il mio genere preferito e’ proprio la fantascienza quindi di non lanciarsi in cause e denunce perche’ piccoli traumi come questi servono anche per crescere, oltre ovviamente all’aver superato abbondantemente il tempo massimo.
David Bowie, star assoluta del circo musicale di quegli anni, interpreta un alieno finito sulla Terra che con tutte le sue energie cerchera’ di tornare sul suo pianeta natale da moglie e figli li’ rimasti ma come e’ giunto puro ed incontaminato, sara’ presto travolto dai lati piu’ oscuro dell’umanita’.
Non riesco a valutare con distacco il debutto dell’attore Bowie perche’ egli e’ semplicemente perfetto nell’apparenza androgina e aliena appunto, praticamente una condizione innata rafforzata dalla potenza evocatrice dell’alter-ego Ziggy Stardust e ragni da Marte in ordine sparso.
Altrettanto controversa e’ la regia di Roeg, perfetta per la meta’ degli anni ’70, ottima fotografia e tutto sommato un buon ritmo ma il montaggio proprio non lo capisco se non come esperimento in cerca di una originalita’ pero’ di scarsa efficacia. In piu’ di una occasione si alternano scene che dovrebbero essere flashback o contrappunti a dialoghi o situazioni che in verita’ frantumano il ritmo e generano inutile confusione.
Inoltre come poche altre volte prima, le scene di sesso spesso sono tanto forti quanto poco funzionali, tantomeno necessarie perche’ non aggiungono nulla ad una trama gia’ potente di suo.
E’ nota la mia allergia alle metafore ma e’ impossibile non vedere nel personaggio di Bowie la sconfitta ancora calda di una generazione di illusi salvatori del mondo che appena appena un po’ piu’ adulti, si innestarono nel sistema tanto odiato con una foga ed uno slancio tale da divenire il proprio peggior nemico nemmeno dieci anni dopo. In qualche modo il film prevede ma non previene, facendo della resa il leitmotiv dell’intero racconto.
Molti difetti eppur mi piace, complice magari la nostalgia della bella fantascienza di quegli anni, sostanziosa e dai pochi e fumosi effetti speciali.
Mi raccomando pero’ i bambini, il Moige vi osserva e vi giudica…

Scheda IMDB


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