Una volta perse una scommessa. Il capitano della sua squadra Sandis Ozoliņš, un tipo poco raccomandabile, una faccia da duro e un passato da grande nella NHL, il più famoso giocatore lettone di hockey su ghiaccio, gli disse: se riusciamo a battere il San Pietroburgo, nei play off del campionato, tu ti fai tutto il centro di Riga a cavallo.Julius Šuplers ha una passione, i cavalli per l'appunto. E' slovacco, abituato a vivere in campagna, ha una fattoria nel suo paese dove torna ogni volta che finisce il campionato russo, lascia la sua Dinamo Riga e corre dalla moglie. E a coltivare la terra.Una faccia da contadino, se la vedeste. Lo zio buono, che vive in campagna.Invece sbagliato. Dev'essere un duro, perché non si resiste tre anni a fare l'allenatore sulla panchina della Dinamo Riga, in quella bolgia in cui si trasforma l'Arena ogni volta che giocano, con la pressione di un paese addosso, che gioca nel campionato degli odiati russi. Il San Pietroburgo quell'anno era arrivato primo in regular season, erano i favoriti, la Dinamo aveva strappato l'ultimo posto utile per entrare nei play off e si trovò i pietroburghesi di fronte al primo turno. Ozoliņš, con quella faccia squadrata, il naso irregolare, come se fosse appena uscito da una carica sull'angolo del campo di hockey, gli disse: se vinciamo, tu ti fai un giro a cavallo per Riga. Ma non ci credeva nessuno. Contro i campioni in carica.Poi successe che vinsero. Fu una cosa emozionante. Ozoliņš, il miglior difensore lettone della storia, stava alle calcagna di ogni attaccante del San Pietroburgo, sputò l'anima come se giocasse la finale di Stanley Cup. E vinsero.Qualche settimana dopo Julius Šuplers, l'allenatore slovacco che aveva guadagnato l'amore di tutta la Lettonia, si vestì di tutto punto da cavallerizzo, col cappellino da fantino calato su quel viso da zio buono, montò su un cavallo, che non poteva essere che bianco, e si fece un giro per il centro di Riga, in mezzo alla gente che lo festeggiava.Oggi quello zio buono ha lasciato la panchina della Dinamo Riga, dopo che per il terzo anno consecutivo ha portato la squadra ai play off e ha eliminato ai quarti i favoriti della Dinamo Mosca. Lo hanno chiamato a Mosca, sembra il CSKA. E lui non ha resistito alla tentazione. Ha avuto parole buone per tutti, giocatori, staff. E per i tifosi di Riga, i più caldi e appassionati del mondo ha detto lui. Gli mancheranno.Lo zio buono se ne va. E Ozo il duro, non avrà più con chi scommettere.Ci mancherà.Magazine Italiani nel Mondo
Una volta perse una scommessa. Il capitano della sua squadra Sandis Ozoliņš, un tipo poco raccomandabile, una faccia da duro e un passato da grande nella NHL, il più famoso giocatore lettone di hockey su ghiaccio, gli disse: se riusciamo a battere il San Pietroburgo, nei play off del campionato, tu ti fai tutto il centro di Riga a cavallo.Julius Šuplers ha una passione, i cavalli per l'appunto. E' slovacco, abituato a vivere in campagna, ha una fattoria nel suo paese dove torna ogni volta che finisce il campionato russo, lascia la sua Dinamo Riga e corre dalla moglie. E a coltivare la terra.Una faccia da contadino, se la vedeste. Lo zio buono, che vive in campagna.Invece sbagliato. Dev'essere un duro, perché non si resiste tre anni a fare l'allenatore sulla panchina della Dinamo Riga, in quella bolgia in cui si trasforma l'Arena ogni volta che giocano, con la pressione di un paese addosso, che gioca nel campionato degli odiati russi. Il San Pietroburgo quell'anno era arrivato primo in regular season, erano i favoriti, la Dinamo aveva strappato l'ultimo posto utile per entrare nei play off e si trovò i pietroburghesi di fronte al primo turno. Ozoliņš, con quella faccia squadrata, il naso irregolare, come se fosse appena uscito da una carica sull'angolo del campo di hockey, gli disse: se vinciamo, tu ti fai un giro a cavallo per Riga. Ma non ci credeva nessuno. Contro i campioni in carica.Poi successe che vinsero. Fu una cosa emozionante. Ozoliņš, il miglior difensore lettone della storia, stava alle calcagna di ogni attaccante del San Pietroburgo, sputò l'anima come se giocasse la finale di Stanley Cup. E vinsero.Qualche settimana dopo Julius Šuplers, l'allenatore slovacco che aveva guadagnato l'amore di tutta la Lettonia, si vestì di tutto punto da cavallerizzo, col cappellino da fantino calato su quel viso da zio buono, montò su un cavallo, che non poteva essere che bianco, e si fece un giro per il centro di Riga, in mezzo alla gente che lo festeggiava.Oggi quello zio buono ha lasciato la panchina della Dinamo Riga, dopo che per il terzo anno consecutivo ha portato la squadra ai play off e ha eliminato ai quarti i favoriti della Dinamo Mosca. Lo hanno chiamato a Mosca, sembra il CSKA. E lui non ha resistito alla tentazione. Ha avuto parole buone per tutti, giocatori, staff. E per i tifosi di Riga, i più caldi e appassionati del mondo ha detto lui. Gli mancheranno.Lo zio buono se ne va. E Ozo il duro, non avrà più con chi scommettere.Ci mancherà.Possono interessarti anche questi articoli :
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