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L'Uomo che Mette Tutti d'Accordo -forse-

Creato il 11 giugno 2010 da Gianclint
L'Uomo che Mette Tutti d'Accordo -forse- -La fotografia è un omaggio a Mark Knopfler: in fondo, chi più di noi si trova in... Dire Straits?*-
Dal mio eremo fuori/dentro al calcio, ho scoperto che il setaccio dei media televisivi qualcosa lascia passare: per chi non cerca -solo- distrazione dal calcio parlato, l’opportunità di tracciare qualche linea emotiva su alcune squadre è lì, a portata di... orecchio.
In giro?, pochi soldi, pure il Real Madrid sta scoprendo l’arte levantina della contrattazione. Qui accanto a noi, una situazione inaspettata: la Fiorentina cambia con Mihajlovic -che stimo molto: e non ci si fermi alla retorica facile che descrive solo i suoi 'spigoli’, mai le sue "rotonde pazienze”...-; ebbene, ecco che una strana marea assale tanti -troppi?-, giocatori viola tanto che l’aria è quella della smobilitazione. Qualcuno avrà paura del nuovo allenatore?, forse che la balia Prandelli ne portava più di uno al seno, forse anche qualche in­sospettabile tra i Viola? Finora i mugugni son tutti di Corvino: Vargas, Mutu, Gilardino, Comotto...-che pochi citano, ma indispensabile come gli altri a ben vedere...- Il bravo Marotta -dirigente della nostra scuola, per i distratti-, scopre quanto fosse per lui insospettabile la differenza tra il portare sul taschino della giacca il ri­camo “U.C.Sampdoria1946” piuttosto che il barocco “Juventus F.C.”: le porte in faccia, le trattative che as­somigliano a ricatti, sono più facili da intavolare quando si conoscono da prima le intenzioni, e le aspirazio­ni “diverse” di chi ci si siede di fronte... dall'altra parte però. La Roma rimpingua la rosa con Adriano -in tutti i... Sensi-, e Simpli­cio: il primo non è una scommessa in campo, lo è fuori... "Amante degli amanti della notte", la scommessa sarà “Quanto sarà facile incontrarlo nelle notti romane?”. A Milano tutti sono stati suoi “amici” almeno per un quarto d’ora, o in un locale o nell’altro... la fortuna l’aiuterà -lo merita-, il tutor Simplicio pure.
L’Inter cambia registro: da quello emotivo, vuol passare ad uno di rango e si dà alla scienza: da squadra “verticale” -con il sottovalutatissimo, a torto, Mancini toccò l’apice-, a squadra di sistema simpatico e parasimpatico con Mou, esegue ora una capriola con l’insediamento del bravo Benny in panchina e del suo staff -ciao Lele!-; alle­natore, il Madrileno, di microscopio e numeri e data-base, che nell’approccio alla gara ricorda più Galvani che i predecessori in nerazzurro. Vedremo i “cambi del fronte d'attacco” che han fatto fortuna -e miserie-, del Liverpool anche all’Inter? Speriamo di sì -l’ironia, se ce n’è, la mette chi legge-. “Last but not least”, ecco De Lauren­tis: padre della Curva B, patron da... “nù jeans e ‘na maglietta”**, dopo un esercizio chiuso “in rosso” -male-, si è fatto baccalà, pure lui, e lo abbiamo colto almeno due volte insolitamente irrigidito... la consue­ta, disinvolta, pirotecnica severità si è sciolta nell’inchiostro dell’ultimo assegno firmato. Siamo certi che continuerà a stupirci: il talento è di Maradoniana marca.
… ma manca qualcuno, non pare anche a voi?
Qualche tempo fa, il “nostro papà” Gianclint, parlava del musicista Mark Knopfler come l’uomo che mise d’accordo tutti, dai “suonatori di pietre preistorici a Mozart... Mi colpì molto quella frase, in sé, aldilà del mio gusto personale per la musica che corrisponde al suo.
A noi tifosi rossoneri, “forti” di un bilancio già horror prima del tempo, è proposta un’idea di domani "troppa piccola di Milan che verrà"; ai Nostri Grandi Vecchi Cuori, non resta che guardarsi attorno, cercare chi ci assomiglia di più -o pure meno, per i più “duri-”, e prendere sottobraccio chi decideremo ci farà compagnia per il prossimo anno. Scelgo il Mister, chiunque esso sia: fra i tanti motivi concreti, scelgo quello più vacuo, quindi il più stimolante...
Con la testa piena di discorsi, parole -altrui-, propositi e prove per il domani -il mio, ‘sta volta-, con le gambe che an­cora non si indolenziscono di niente, sotto la veranda con le ortensie e un campo di fronte, mi fingo sia lui che sbloccherà la situazione degli indesiderati -non più solo dai tifosi!-; già lo vedo il nostro allenatore che, mettendo una mano sulla spalla a Seedorf, gli consegna la pettorina del colore “sbagliato” -anzi... “giusto”-; eccolo!, con la divi­sa ed il fischietto al bordo del campo dietro alla palestra, mentre si svolge una partitella a tema... confabula­ con Galliani, è il 20 luglio prossimo: “Dottore, a me servono almeno due giocatori dinamici in mezzo, mi serve dare una nervatura alla squadra per il futuro... Ho bisogno di almeno uno che giochi su 60 metri sen­za andare sotto dopo l’ora di gioco. E’ questa la mia idea per il Milan del futuro. Che ne dice, dottore?
… non riesco "a sentire" la risposta di Galliani. Mi chiamano, devo andare: il vento ancora fresco e qualche pe­talo nell’aria, mi dicono che il domani non può farci paura. Non ne avrò neanche quando tra qualche giorno tornerò a casa, fra i bilanci di qualcun altro e le mie conquiste. La mia vita in ogni caso non cambierà di una virgola: ed è ciò che voglio.... "Sogni, tu sogni...", dirà qualcuno: lo ammetto, allo "Star dignitosamente fermi", preferisco far muovere gambe e cervello a vuoto.
*: cito, to be in dire straits: essere in cattive acque.**: mi scuso con amici e lettori Campani per eventuali errori.

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