Ho letto un meraviglioso articolo sul corriere della sera a firma di Giangiacomo Schiavi; oggi cari lettori di budoblog vorrei condividere con voi degli stralci.
L’angelo invisibile di Milano che aiuta chi è rimasto indietro.
“L’uomo che fa vivere la speranza ha appena trovato casa a un disoccupato domiciliato da due anni in una vecchia auto. … oggi dorme in un letto: affitto pagato, spese comprese… Quasi incredulo ha ringraziato; l’uomo gli ha messo in tasca un assegno: «Se deve mangiare qui c’è il necessario. Faccia le sue cure e speriamo bene. Una raccomandazione: non si arrenda».
“C’è una carità spontanea, quotidiana, che attraversa Milano. Non cerca pubblicità e non vuole il suo nome sui giornali. È la carità che non conosce altra regola se non quella di regalare un frammento di umanità e di speranza a chi si è messo (o è stato messo) ai margini della società. Bisogna far sapere che esiste. Ci dice che non tutto è peggio, che non ci sono solo cattive notizie, pugni in faccia per i cittadini.”
“L’uomo della solidarietà che appare e scompare dice che viviamo chiusi in troppi egoismi. «Ho lavorato nel mondo delle grandi banche e posso garantire che ci sono centinaia di manager con entrate milionarie che potrebbero fare quel che ho fatto io: ma forse voltano la pagina di cronaca, preferiscono quella degli spettacoli…»
“Anna e Virginia, per esempio. Madre e figlia impoverite dalle malattie e dall’impossibilità di mantenere un posto di lavoro per potersi curare. Si è presentato lui, stupito: come mai nessuno si è offerto di aiutare due donne senza stipendio e senza pensione? Così ha staccato un assegno, per superare l’emergenza e affrontare la vita con un sorriso. «L’anomalia non sono io», ha detto. «È chi volta le spalle a chi è stato sconfitto dalla vita».
“Ha dato una mano anche ad Aldo, pensionato che accudisce i bambini di una coppia senza casa. Abita al quartiere Calvairate e corre tutto il giorno in auto per portare i bimbi a scuola nel centro di Milano… Per Aldo il problema era l’Ecopass: la sua vecchia auto doveva pagare il pedaggio. Troppo per chi con 450 euro al mese vive accontentandosi di poco. L’uomo della speranza gli ha regalato un’auto, bollo e assicurazione pagati”
Ma qual è il senso di tutto ciò? Perché lo fa? Ce lo spiega sempre l’articolo sul finale:
Perché tutto questo? «L’ho spiegato ai miei figli. Chi ha deve aiutare chi non ha. Il valore dei nostri gesti è direttamente proporzionale a quello di cui ci priviamo per aiutare gli altri. Credo abbia più peso il gesto di un pensionato che rinuncia a venti euro che non quelli come me, che non devono rinunciare a nulla. Nemmeno al superfluo».
Credo che aggiungere altro sia superfluo, se non che questa è la manifestazione dell’amore universale professata da O’Sensei Ueshiba, fondatore dell’Aikido. Questa è la dimostrazione tangibile che come ho detto nell’articolo “COMBATTERE…MA PER COSA?” non bisogna essere superman per essere eroi. Basta l’impegno e il desiderio di fare la differenza.
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