L’uomo delle salvezze: Alessandro Ramagli

Tutta Teramo ha affidato le chiavi della salvezza a coach Alessandro Ramagli, il condottiero scelto dalla società per cercare di rimanere nel massimo campionato italiano.
Il giovane coach livornese ha cominciato ad allenare negli anni ottanta come vice di Claudio Bianchi nella Libertas Livorno. Nel frattempo si è dedicato alle giovanili, portando più volte la squadra del 1974 alle finali nazionali. Negli anni novanta sono cominciati i primi successi come capo allenatore, quando da assistente di coach Stefano Michelini lo ha sostituito come head coach e dalla zona retrocessione ha portato il Livorno Basket ad un passo dalla finale promozione per la serie A1. Nel 2000 è passato alla Pallacanestro Biella, dove come vice di Marco Crespi hanno condotto la squadra piemontese alla promozione in serie A1.
Dal 2001 al 2006 Ramagli è rimasto nella Angelico Biella, conquistando per due volte i playoff. Nel 2006 si è trasferito a Pesaro, dove alla guida della Scavolini è riuscito nell’impresa di portare la squadra nella massima serie dopo che la Vuelle era ripartita dalla serie B per il fallimento. Dopo anni di ottimi risultati, il coach livornese ha seguito l’amico Atripaldi , suo GM in Piemonte, nell’ostica piazza trevigiana: alla guida della Benetton perde 8 delle prime 10 partite e lascia l’incarico.
Dopo una parentesi con la nazionale Under 18, con la quale ha conquistato nel 2009 un brillante settimo posto agli Europei di Metz, ha sostituito nel gennaio 2009 Franco Marcelletti sulla panchina di Reggio Emilia e rimanendo anche nella stagione successiva è riuscito a conquistare il quinto posto ed i matematici playoff.

Ora un altro subentro per coach Ramagli, che a novembre ha sostituito coach Capobianco per tentare l’impresa della salvezza teramana. La sconfitta con Cremona mette la Banca Tercas sul lastrico e le ultime due giornate con Caserta e Bologna saranno determinanti.
Dopo le grandi difficoltà di organico e di infortuni della stagione della società abruzzese, una salvezza sarebbe un’impresa, ma il piccolo condottiero Ramagli ci crede e con lui tutta Teramo.