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L'uomo ideale

Creato il 19 gennaio 2011 da Motherbrave
In un vecchio spot dell'Alfa Romeo, in cui la macchina pattinava su una Venezia completamente ghiacciata, si diceva che è nelle condizioni più difficili che si riesce a dare il meglio di sé. Oggi mi ritrovo a ricordare quella pubblicità (per formazione o deformazione professionale, vedete voi), associandola a un fatto contemporaneo molto positivo. Intanto premetto che questo è un post abbastanza rivoluzionario rispetto agli altri. È un post ottimista, che guarda a tutte le cose buone che ci circondano, che nutre delle speranze e soprattutto che vede uomini che collaborano con le donne per la costruzione di equilibri familiari retti sulla parità e la suddivisione di compiti e responsabilità. Insomma, oggi penso a tutti gli uomini che mi circondano. A quelli giovani come me (non ridete). Li vedo cucinare per esempio. Molti sono anche bravi. Cioè, non è che ti cucinano solo una pasta con un sugo pronto, ma si mettono d'impegno. Qualche settimana fa, uno ha fatto le crêpes, per esempio, dimostrando anche una certa abilità nel rigirarle senza romperle (cosa che invece ha fatto la moglie, riducendo la prima a una frittatina). In genere sono anche molto ordinati. Sento storie di amiche esasperate perché i compagni le assillano sulla pulizia della cucina, che loro, gli uomini, lustrano con grande meticolosità, a differenza delle donne, evidentemente più superficiali. Molti uomini vanno a fare la spesa e tornano a casa esattamente con le cose che erano sulla lista. Niente di più e niente di meno. Unica eccezione, mio cognato, che una volta che gli ho chiesto di comprare due cetrioli, è tornato con due zucchine. Ma eravamo ancora più giovani, spensierati e senza famiglia. Diamogli il beneficio del dubbio. Ho visto amici maschi che passavano lo straccetto sul tavolo, dopo aver bevuto un tè, così, sovrappensiero, come se fosse un gesto ormai naturale. Gli stessi che appena entrati a casa si tolgono le scarpe, le ripongono nella scarpiera e si mettono le pantofole. Insomma, ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Non tutti questi uomini provengono da famiglie in cui la madre è morta quando avevano due anni. Anzi, molti di loro continuano ad avere un forte legame con la loro genitrice, che molto spesso, appartenendo ad un'altra generazione, ha una concezione diversa dei ruoli maschili e femminili. Eppure loro sono diversi. Cos'è? Che malattia hanno contratto? Nessuna malattia. Come l'Alfa Romeo dello spot, e come milioni di anni di evoluzione umana, hanno imparato ad adattarsi alle situazioni più difficili. E da quelle più estreme ne sono usciti più forti e indipendenti. Sono degli uomini migliori. E quali sono queste situazioni difficili? Beh, per esempio, quella di vivere da soli fuori casa senza peraltro poterselo permettere. La mia generazione nasce precaria e spesso ci convive abbastanza pacificamente (o forse è solo rassegnazione), ma non rinuncia per questo alla libertà. Per cui, seppur tardivamente rispetto ai colleghi anglosassoni, questi uomini a un certo punto escono di casa e non necessariamente per sposarsi. Magari sono pure single. E si ritrovano, da soli, a dover affrontare la vita con tutte le sue incombenze. Allora, la prima settimana si cibano solo di pizza e cinese per asporto. La seconda azzardano al supermercato un acquisto di panini e affettati. La terza scoprono la pasta. La quarta la carne. La quinta sperimentano l'unione tra pasta e carne, e così nasce il ragù. Parallelamente, il carrello della spesa inizia a riempirsi anche di prodotti come "il detersivo per i piatti", "il detergente per pavimenti", "la spugna abrasiva", "lo straccio per la polvere". E così, la loro vita diventa improvvisamente dignitosa. Qualcuno, più fortunato, ha addirittura fatto l'università fuori casa, imparando già a vent'anni cosa significhi badare a se stesso. Ma non mi soffermerei più di tanto su questa categoria. Se non altro perché non ho un ricordo particolarmente brillante in termini di igiene degli appartamenti di studenti maschi che ho frequentato nel passato. Ci vuole tempo insomma.
Certo, adesso mi verrete a raccontare di tutti gli uomini che conoscete che portano le camicie a stirare dalla mamma, che si fanno preparare le monoporzioni di lasagne da surgelare, che non hanno mai passato l'aspirapolvere. È vero, esistono. Ma come in una sorta di selezione naturale, questi uomini si accoppieranno con donne predisposte al martirio. E felici di esserlo. Per tutte le altre donne, quelle con un istinto di sopravvivenza più elevato, ci saranno invece uomini temprati dalla vita domestica. Pronti. Autonomi. Uomini che non vogliono essere accuditi come dei bambini di quattro anni. Uomini già predisposti al concetto di parità e per questo, anche più rispettosi nei confronti dell'altra. Ecco, di molti di questi uomini io sono amica, e ne sono orgogliosa. E soprattutto, mantengono in vita la mia speranza per un mondo migliore.

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