Sul treno, oltre la Signora in bianco, ci si può imbattere nell’Uomo in cuffia. Un uomo sulla quarantina con un paio di cuffie alle orecchie, e una corteccia espressiva indubbiamente edificata nel tempo in seguito a due tipi di problemi: economici o matrimoniali (ma pur sempre economici!).
Se ha subìto frustrazioni matrimoniali, l’uomo di questo genere, assume un atteggiamento rigido e orgoglioso nei confronti di donne e anziane signore presenti nel vagone, sin dal primo momento, scegliendo il posto più lontano e più vicino ai bambini. Il ricordo dell’ex moglie e della suocera è sempre in agguato come il peggior incubo da cui liberarsene. Il motivo scatenante è un aspro disprezzo del genere femminile di età adulta. “Voi bambine siete ancora in tempo per migliorare” sembra dire, guardando due bimbe giocare sui sedili di fronte. Il problema matrimoniale l’accompagna anche nell’instabile ascolto della musica che impazientemente cerca nel suo iPod e altrettanto impazientemente ascolta con rabbia.
Se invece ha vissuto evidenti problemi economici, assumerà una postura contorta durante l’ascolto della musica alternato all’ascolto dell’uomo dall’altro capo del cellulare, quasi sempre lo stesso per tutto il tempo del viaggio. Ha davvero troppi problemi da risolvere.
Il signore in cuffia ha comunque un abbigliamento semplice e sportivo, capelli grigi e un po’ di barbetta. Tira fuori un paio di occhiali di tanto in tanto per la lettura del suo inseparabile giornale di sport.
Il vero problema, è che forse, l’uomo in cuffia, ha l’animo da bambino. Un carattere solidamente testardo e voglioso di libertà. Le giuste varianti per godersi a pieno la vita.
Fonte principale: Una Valigia di Caffè – pensieri, opere e missioni (pdf)