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La trama (con parole mie): Trevor Reznik, un operaio che non dorme da più di un anno e si conforta soltanto tra le braccia della prostituta Stevie e grazie a caffè notturni all'aeroporto, non trova pace e risposte per gli strani post it che campeggiano spesso e volentieri sul suo frigorifero e all'atteggiamento assunto dai suoi colleghi di lavoro da qualche tempo a questa parte.
Qualcosa pare iniziare a muoversi quando nella sua vita fa la comparsa il misterioso Ivan, nuovo assunto della fabbrica che pare sapere più di quanto non sembri di quello che sta accadendo.Inizierà così, per Trevor, la ricerca della verità.
Ma non ci saranno affatto piacevoli scoperte.
Esistono alcuni film che hanno solo la sfortuna di essere arrivati tardi, o portare quel troppo che stroppia le tracce lasciate dalle pellicole che li hanno ispirati: L'uomo senza sonno è sicuramente uno di questi.Passato agli onori della cronaca principalmente per l'incredibile interpretazione fisica di Christian Bale - che a livello attoriale ha sicuramente fatto meglio, ma in quanto a trasformismo ha qui raggiunto un livello che supererà soltanto con il recente The fighter -, il lavoro di Brad Anderson altro non è che un'astuta riproposizione dei temi analizzati da cult indiscussi quali Memento e Fight club o pellicole decisamente meno note al grande pubblico ma ugualmente efficaci come Identità.A distanza di anni dalla prima, infatti, questa seconda visione non ha cambiato la mia opinione a proposito del risultato raggiunto dal lavoro di Anderson, che continua a mantenere un discreto livello tecnico senza riuscire a tutti gli effetti - per quanto sia chiaramente nelle sue intenzioni - ad entrare nel novero dei registi che stanno a metà tra il cool e il cult, il grande pubblico e l'autorialità sfrenata: come fu per Session 9 - lavoro comunque superiore a questo -, anche qui tutto, comprese le sequenze migliori, sa di deja vu, e non toglie dagli occhi e dal cuore dello spettatore un pò più consumato immagini in qualche modo già vissute, spesso e volentieri più intensamente.La responsabilità di questo deficit resta, a mio parere, legata ad uno script poco incisivo e coraggioso, che avrebbe potuto sfruttare gli elementi più noir e gore della vicenda per virare quasi all'horror invece di tentare una via che pare perdersi in un deserto di idee già sentite che sta da qualche parte tra Lynch e Hitchcock, Nolan e Fincher.Lo stesso personaggio di Ivan, un pò Kurtz e un pò Tyler Durden, appare molto poco sfruttato nella sua inquietante ed ingombrante presenza, e soltanto con il crescendo finale pare muoversi qualcosa di insolito grazie al reiterato confronto tra Trevor e la stessa sua nemesi.So che dalle mie parole qualcosa dello svolgimento della trama si sarà intuito anche senza aver concesso a questo film una visione, ma vi assicuro che, aguzzando almeno un poco vista ed ingegno, vi basteranno poche scene per scoprire il trucco, e a quel punto il tutto risulterà ridursi alla mera attesa della risoluzione dell'enigma, sostenuta dalla sola, incredibile prova del protagonista, che per interpretare questo ruolo perse una quarantina di chili: il miracolo più evidente legato a L'uomo senza sonno, in effetti, risulta essere il passaggio che Bale ottenne quando, soltanto qualche mese dopo aver terminato le riprese di questa pellicola, si ritrovò in piena forma sul set di Batman begins.Guarda caso, con Nolan.E lui sì, che è un vero illusionista.MrFord
"Step off homes - get out of my way
taxing little girlies from here to L.A.
waking up before I get to sleep
cause I'll be rocking this party eight days a week."
Beastie Boys - "No sleep till Brooklyn" -
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